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5 consigli per migliorare il vostro marketing automatico

Scritto da Ron Benvenisti | 22 marzo 2024

In questo blog abbiamo già parlato di marketing automation, spiegando quali sono le basi per progettare ed attivare processi e workflow.

Nelle prossime righe non vi parleremo dei concetti che stanno alla base del marketing automatico, ma di 5 consigli per migliorare le vostre procedure dopo averle implementate nella strategia digitale.

1 Inventario dei contatti

2 Analisi del punto di partenza

3 Workflow finalizzati all'obiettivo

4 Non solo email marketing

5 Follow-up e ottimizzazione

Nel momento in cui si attiva un processo di marketing automatico, la tendenza è quella di essere tanto soddisfatti da dimenticarsene per giorni. Molte persone non si preoccupano dell'ottimizzazione né perdono tempo a chiedersi se il workflow sia stato disegnato correttamente. Riuscite a trovare l'errore principale nella frase precedente? Perdere tempo. All'interno della metodologia inbound, non c'è pianificazione, dibattito interno all'azienda o con l'agenzia che si possa considerare futile. Rivedere i propri processi di web marketing non è mai una perdita di tempo.

Vediamo allora nel dettaglio i 5 consigli per migliorare le performance delle vostre procedure di marketing automatico.

1 Inventario dei contatti

Iniziamo da un compito piuttosto semplice da eseguire: osservate quanti contatti attivi avete in ogni workflow.

Spesso vengono impostati dei meccanismi che non hanno nemmeno senso all'interno della strategia di marketing automatico e contare materialmente i contatti attivi vi aiuterà a comprendere se ne avete inseriti a sufficienza per un'email indirizzata ai contatti che hanno da poco iniziato il processo d'acquisto e sono dunque ancora affamati di informazioni.

2 Analisi del punto di partenza

Un processo di marketing automation può innescarsi se si verificano determinate condizioni che siete voi a decidere ed impostare.

Soffermiamoci per un attimo su come l'ingresso di un contatto nel workflow possa influenzarne il successo. Un lead può essere inserito in un processo automatico per avere compilato un form o per la sua appartenenza ad una lista.

Ad esempio, se ha compilato un form potreste conoscere pochi dati, ma sapere cosa gli interessa, che materiali ha scaricato e proporre articoli correlati per ottenere sempre più dettagli sulla buyer persona.

Se invece il contatto è stato inserito in una lista perché conoscete già molti dei suoi dati personali ed aziendali, potreste avere workflow composti da soggetti che hanno scaricato contenuti diversi.

Nulla di grave, né nel primo né nel secondo caso: ciò che conta è sapere qual è il vostro punto di partenza e ragionare tutto il marketing automatico di conseguenza.

3 Workflow finalizzati all'obiettivo

Quando si parla di una perfetta strategia B2B, la definizione degli obiettivi è alla base di ogni attività, lo è quindi certamente anche per il marketing automatico. L'impostazione prevederà dunque che al raggiungimento di un determinato obiettivo, il workflow si interrompa, per inseguirne un altro più grande o per una diversa gestione del lead.

Questo tipo di approccio farà sì che i vostri contatti ricevano email coerenti con i loro interessi, sì, ma soprattutto con il percorso d'acquisto: non verrà loro proposta una call to action già cliccata, un contenuto già scaricato, né tantomeno un form già compilato.

Attenzione però a non cadere nel tranello di associare la realizzazione di un obiettivo di marketing al solo workflow.

4 Non solo email marketing

Per ottenere il massimo dalla vostra campagna di marketing automatico, non limitatela all'invio di email di marketing. Pur essendone la componente fondamentale, e lo abbiamo visto nel corso di questo post, c'è molto altro.

Un aspetto non secondario della possibilità di automatizzare i processi è l'invio di una notifica al commerciale che prenderà in carico il lead una volta qualificato. Ad esempio, se un utente richiede una consulenza tramite il vostro form di contatto dopo avere visitato la pagina relativa ai prezzi, potrebbe essere pronto all'acquisto ed è bene che il venditore ne sia al corrente.

Un'altra funzione è quella di pulizia automatica delle liste di contatti, capita a tutti, purtroppo, di ricevere dati da un form inesatti o completamente inventati. Di certo non vorrete inviare un'email che inizi con "Buongiorno Yrtjlvc" né eliminare manualmente ogni nominativo errato. Il consiglio che vi diamo quindi è di impostare un meccanismo regolare di pulizia del database.

5 Follow-up e ottimizzazione

Una volta impostati, i processi di marketing automation eseguiranno le azioni per conto vostro, come per magia, ma dovrete comunque tornare a monitorare il progresso dei diversi workflow. Soprattutto se non ricevete degli alert preoccupanti, il consiglio realistico che vi possiamo dare è di controllare ogni 2-3 settimane se tutto procede come da piano strategico o c'è bisogno di eseguire delle modifiche.

CONCLUSIONI

In un mondo ideale, trovereste il tempo di monitorare costantemente il vostro marketing automatico, per ottimizzarlo sia correggendo eventuali errori, sia ripetendo i meccanismi che regalano le performance migliori.

Come in tutto ciò che prevede l'automazione, dalla produzione industriale ai sistemi IT, il controllo della persona non è superfluo, anzi, serve molto tempo sia nella definizione dei processi che nella loro supervisione.

Quali meccanismi di marketing avete automatizzato? Chi esegue il monitoraggio delle attività e ogni quanto tempo? Raccontateci la vostra esperienza con un commento nel riquadro sottostante.