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Guida alla gestione pagine social aziendali

Scritto da Valeria Caglioni | 8 luglio 2016


 

Oggi vogliamo parlarvi della gestione pagine social aziendali da una prospettiva piuttosto diversa, paragonandola ad un investimento finanziario.

Considereremo

  • Facebook
  • LinkedIn
  • Twitter
  • YouTube

 

come un pacchetto azionario base e vi daremo alcuni suggerimenti per pianificare una strategia efficace.

 

In questo blog ci siamo spesso soffermati sulla descrizione di singole strategie di marketing, ognuna con obiettivi, durata e canali specifici.

Immaginiamo che ogni tecnica sia da trattare come un pacchetto azionario: ogni investimento ha, esattamente come un’attività di marketing, obiettivi, costi e ROI differenti. Se ad esempio possedete delle azioni X pagate 600€ l’una, potete decidere preventivamente di rivenderle, tenerle o comprarne altre quando la quotazione salirà a 650€; allo stesso modo, se il valore scende a 550€ potrete scegliere se tenerle, rivenderle o comprarne altre. Una revisione del pacchetto azionario è consigliata almeno ogni 30 giorni. Solitamente gli investitori acquistano non singole azioni ma un portfolio, per ottimizzare il rischio d’investimento e distribuire i guadagni.

 

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Ecco, le vostre strategie di marketing B2B andrebbero gestite esattamente allo stesso modo.

L’inbound marketing consente un approccio integrato a tutte le tecniche digitali, ma pur avendo tutto in un’unica piattaforma, ogni canale deve avere attenzioni dedicate. Content marketing, SEO, email, blog, campagne pay per click, gestione pagine social aziendali e design del sito: tutte tecniche a sé stanti ma integrate nell’approcio inbound che sposta l’attenzione dall’azienda al cliente potenziale e sfrutta la produzione di contenuti a lui indirizzati per attrarre traffico qualificato al sito e trasformarlo in nuove opportunità di business.

 

Tornando al nostro argomento principale, la gestione delle pagine social aziendali richiede particolare attenzione, poiché esiste una tale varietà di piattaforme tra cui scegliere dove essere presenti con il proprio brand, ognuna con le sue caratteristiche, analisi, pubblico ecc.

Partiamo dal presupposto che il vostro pubblico target frequenti i social media – e possiamo dare per scontato che la maggior parte dei buyer li usi anche per motivi lavorativi - Facebook, LinkedIn, Twitter e YouTube potrebbero rappresentare la base del vostro portfolio nella gestione delle pagine social aziendali. Ma ricordate, ognuno con le proprie caratteristiche, perché ciò che funziona su Facebook può non funzionare su LinkedIn e viceversa.

  • Potreste, ad esempio, pubblicare su Facebook delle immagini che raccontano la vita in azienda, per comunicare la cultura e la filosofia che la animano. In questo modo, se una persona volesse candidarsi per una posizione aperta, avrebbe un’idea di cosa significhi lavorare con voi. Ma allo stesso tempo, un prospect interessato ai vostri prodotti o servizi può trovare articoli interessanti o altre informazioni valide nella fase di ricerca del ciclo d’acquisto. Ecco altri contenuti adatti a questa piattaforma. Tenete traccia ogni settimana dei dati di insights: like alla pagina, ai post, visualizzazioni e altre analisi offerte da Facebook.

 

  • Su LinkedIn, considerato invece il social network professionale per eccellenza, i contenuti che vi consigliamo di pubblicare sono principalmente educativi. Potete rielaborare dei post creati per il blog aziendale o scrivere degli articoli inediti esclusivamente per questa piattaforma. Un’altra attività utilissima è la condivisione di post scritti da altri utenti che ritenete interessanti e rilevanti per il pubblico target. L’obiettivo è aumentare il numero di seguaci del profilo corporate, fare conoscere l’azienda ed i suoi dipendenti e sfruttare il potenziale dei Gruppi su LinkedIn. Si tratta di strumenti molto validi poiché includono già il pubblico di prospect a cui è rivolta la vostra offerta ed è possibile contribuirvi attivamente, postando articoli, commentando e rispondendo, stimolando il dibattito nella community. Il nostro consiglio è di programmare queste azioni circa 3-4 volte alla settimana per raggiungere lo scopo di attirare sul sito aziendale gli altri utenti iscritti ai gruppi e poterli in seguito convertire in lead e clienti soddisfatti.

 

  • Youtube è un canale utilissimo alle aziende B2B perché consente di caricare video piuttosto dettagliati nei quali potete descrivere le caratteristiche di un prodotto / servizio, fare parlare i vostri dipendenti raccontando in questo modo la storia dell’azienda, intervistare partner e clienti fedeli rafforzando la web reputation e inducendo prospect che ancora non vi conoscono a fidarsi di voi. L’utilità per il pubblico target dovrà essere alla base della strategia: in che modo potete aiutare i clienti potenziali e attuali tramite un filmato di pochi minuti? Non dimenticate di includere un link al sito (home page o pagina dedicata con un’offerta specifica) per dare all’utente l’opportunità di approfondire gli argomenti di suo interesse e magari scaricare un contenuto gratuito in cambio di nome, azienda e indirizzo email.

 

  • Twitter è sicuramente più dinamico dal punto di vista delle interazioni. Potete eseguire una ricerca di tutte le parole chiave che intendente targettizzare tramite l’uso di hashtag e partecipare alle conversazioni, avviare sondaggi, sfruttare i messaggi privati per l’assistenza ai clienti. Anche in questo caso, ma tramite link ad articoli più ampi, potete pubblicare contenuti, possibilmente corredati da immagini che ne aumentano la visibilità e incoraggiano le condivisioni. In questo modo potrete espandere il vostro raggio d’azione, avere
  • sempre più follower che incrementeranno il numero di visitatori del sito aziendale.

 

La gestione delle pagine social aziendali è un impegno che rientra nelle attività utili all’azienda soprattutto ad essere trovata da potenziali clienti interessati. Il mercato ha subito un’evoluzione tale per cui risulta sempre più complesso farsi ascoltare e al contempo raggiungere prospect in cerca del fornitore ideale. La metodologia inbound si colloca proprio in questo spazio, avvicinando la domanda all’offerta in ambito B2B.

 

Cosa fare: potete iniziare subito con la definizione della strategia social. Scegliete i canali sui quali è indispensabile la presenza del brand per incontrare clienti e prospect e mettete nero su bianco cosa intendete fare su ciascun social network. Che tipo di contenuti volete pubblicare? Quanto spesso? Piccolo suggerimento: 2-3 volte la settimana come minimo e almeno una volta al giorno per massimizzare i risultati. A chi verrà affidata la gestione pagine social aziendali? Al team di marketing interno oppure ad un’agenzia?

 

La vostra azienda è già attiva sui social media? Su quali siti in particolare? Fatecelo sapere con un commento nel form al termine dell’articolo…

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