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Le 5 componenti di una campagna email marketing B2B vincente

Scritto da Valeria Caglioni | 25 ottobre 2016

Se pianificata correttamente, una campagna di email marketing B2B può portare l’attenzione dei prospect alle vostre nuove offerte, mantenere i rapporti con i clienti già acquisiti e aiutarvi a imporvi come fonte autorevole di informazioni utili nel settore.

In questo articolo ci occuperemo dei 5 elementi che rendono l’email marketing B2B vincente:

  1. Contatti
  2. Report
  3. Autori
  4. Personalizzazione
  5. Call to action

 

Per quanto possa sembrare assurdo, alcuni metodi outbound tradizionali, come l’email marketing B2B, possono rivelarsi estremamente efficaci anche in ottica inbound, anche se tale metodologia si basa proprio sulla contrapposizione al marketing “disturbante”.

 

In questo caso è fondamentale per il successo delle campagne abbandonare le abitudini sbagliate come l’acquisto di liste di contatti  e l’invio di email senza alcun criterio a destinatari sconosciuti. Se volete approfondire l’argomento, potete leggere il nostro post su cosa fare e non fare nell’email marketing B2B, qui.

Fatta questa doverosa premessa, iniziamo con gli elementi che compongono una strategia di email marketing efficace.

 

1: Lista di contatti aggiornata e controllata

Come prima cosa, la mailing list contenente tutti i contatti dell’azienda deve essere controllata accuratamente e aggiornata.

L’invio di messaggi a indirizzi di posta vecchi, inattivi o a persone totalmente disinteressate non vi porterà che problemi: un tasso di rimbalzo elevato e vecchi contatti che si cancelleranno o segnaleranno le email come spam.

Prendetevi del tempo per pulire la vostra lista e i risultati si vedranno per molto tempo ancora.

 

2: Report completi dei risultati

Se avete da poco spedito un’email a tutti i vostri contatti, ma non sapete come analizzarne i risultati, potreste avere un bel problema. Per migliorare le vostre campagne email marketing B2B, dovete essere in grado di misurarne le performance: fortunatamente per voi, la maggior parte delle piattaforme vi offrono una serie di report che comprendono il tasso di apertura dei messaggi, quello di rimbalzo e di segnalazione come spam e il numero di clic ricevuti.

L’accesso alle statistiche delle campagne email vi permetterà di conoscere sempre gli esiti delle vostre strategie di marketing. Inoltre, con una rapida occhiata ai contatti con un indirizzo di posta inattivo, errato o che respinge i messaggi come spam, saprete quali contatti rimuovere dalle liste nelle operazioni di pulizia.

 

3: Autore (o autori) delle email

Come per tutte le attività di content marketing previste dal vostro piano strategico, prima di condividere materiali con il vostro pubblico target, è bene che questi siano controllati da una seconda persona oltre all’autore stesso delle email. Riuscite ad immaginare qualcosa di peggio di una campagna di email marketing B2B inviata a 4000 contatti contenente un errore grammaticale per cui la metà vi risponde segnalando l’errore e l’altra metà non capisce il senso del messaggio?

Quattro occhi sono meglio di due, quindi fate sempre controllare le vostre email prima di spedirle, anche se non si tratta di un professionista o di una content agency, sicuramente noterà eventuali errori colossali sia nel testo che nelle impostazioni di visualizzazione.

 

4: Personalizzazione delle email

È vero che una campagna di email marketing B2B è fatta per essere inviata a una lista piuttosto nutrita di contatti, ma i destinatari non sono uguali e un messaggio può non essere adatto a tutti.

Quello che potete fare è segmentare i vostri contatti suddividendoli per buyer persona, la tipologia di cliente ideale alla quale volete rivolgere i messaggi targettizzando le diverse esigenze. Le persone saranno molto più propense a rispondere ed interagire con email che sembrano scritte su misura per loro, per dare una risposta alle loro necessità.

 

5: Call to action coerenti ed attraenti

Le call to action (CTA) sono un altro strumento inbound molto importante ed efficace. Si tratta di immagini o pulsanti che invitano il visitatore al clic e lo portano a compiere un passo successivo nel processo d’acquisto. Tuttavia, nemmeno inserire una CTA qualsiasi nella vostra email ha senso. La call to action deve essere coerente con l’argomento del messaggio o almeno legata alle esigenze della buyer persona per la quale è stato confezionato.

Dopo tutto, chi cliccherebbe su una call to action che non ha nulla a che vedere con l’email né con il proprio percorso d’acquisto?

Se non avete una CTA che possa inserirsi nella vostra campagna di email marketing B2B avete due opzioni: creare un’offerta dedicata con relative CTA e landing page oppure ripensare completamente il contenuto dei messaggi.

Anche l’aggiunta di link ai messaggi di posta può risultare efficace: pur non avendo il medesimo impatto visivo delle call to action, i link possono essere visualizzati (e compresi, se ricordate di inserire nell’URL le parole chiave) anche da chi ha un programma di posta che impedisce la visualizzazione delle immagini.

 


CONCLUSIONI

Grazie all’applicazione di queste 5 semplici regole, potrete rendere il vostro email marketing B2B davvero efficace, creando dei messaggi a cui i vostri iscritti risponderanno positivamente ed eviterete di incappare in errori a cui difficilmente si può porre rimedio.

Per approfondire il tempa inbound marketing e scoprire in che modo possa essere integrato alla vostra realtà aziendale, Fontimedia vi invita ad approfittare di quest’occasione!