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Video marketing: come sviluppare una strategia vincente per il B2B

Scritto da Valeria Pomba | 26 giugno 2018

Le forme con cui realizzare il content marketing sono molteplici: articoli, ebook, infografiche, tutorial sono solo alcune delle possibilità. Uno dei dubbi più ricorrenti è però quale modalità sia meglio utilizzare.

I video si dimostrano oggi un format molto apprezzato dagli utenti ed efficace per molti business, ma non è detto che lo siano per ogni tipo di azienda.

A seguire, alcuni spunti per capire meglio se e come il video marketing possa funzionare per la propria impresa.

Cos'è il video marketing?

Fare video marketing significa analizzare e rivolgersi a un pubblico target specifico attraverso filmati o infografiche animate. Questa tecnica promozionale e di branding è estremamente efficace per coinvolgere gli utenti online.

I clienti potenziali e già acquisiti, infatti, interagendo con i contenuti video, vi consentono di analizzare i comportamenti, comprendere le esigenze e proporre sempre più messaggi personalizzati e utili per loro.

FlexClip è una potente piattaforma di creazione video che può essere integrata senza soluzione di continuità nella tua strategia di marketing video. Con la sua interfaccia intuitiva e una vasta collezione di modelli, musica e riprese stock, FlexClip rende facile creare video dall'aspetto professionale che coinvolgono il tuo pubblico e raggiungono i tuoi obiettivi di marketing.

Nelle prossime righe parleremo di content marketing in formato video e delle attività da svolgere per capire se è il momento di attuare una strategia per la vostra azienda:

Collegamenti rapidi:

L'importanza del content marketing è ormai nota. Nel mercato attuale, in cui il ciclo di vendita avviene in gran parte online, uno dei modi migliori per farsi conoscere dai clienti e fidelizzarli è produrre contenuti, da distribuire sul web nei posti e nei tempi giusti.

Più contenuto si propone, più aumentano le probabilità da un lato di intercettare i lead, dall'altro di influenzare e convincere i prospect, in modo tale da creare una vera e propria esperienza relazionale tra azienda e cliente che cresce nel tempo, prima, durante e dopo il ciclo d'acquisto.

L'uso dei video nel mondo del business è in costante crescita.

Ecco alcune statistiche da The State of Video Marketing

  • l'81% delle imprese dichiara di volere utilizzare i video come strumenti di marketing nel 2018 (un deciso incremento rispetto al 63% degli intervistati nel 2017)
  • il 99% di chi già utilizza i video dice che continuerà a farlo nei prossimi mesi 
  • il 65% delle aziende che non usano video sostiene di volere iniziare nel 2018

Ecco la guida per capire se anche per la tua strategia di marketing B2B è arrivato il momento del video.

Analizzare il cliente target

Il punto di partenza è valutare se il proprio pubblico target può essere attratto o meno da un contenuto in formato video. Ad esempio, gli ingegneri e coloro che lavorano in ambito scientifico o contabile tendono ad informarsi attraverso la lettura: se i prospect dell'azienda corrispondono a questo tipo di professionisti, meglio focalizzarsi sulla creazione di articoli ed e-book, piuttosto che di video.

Tuttavia, secondo gli studi, a parte alcune casistiche e categorie, il 65% delle persone dimostra maggiore facilità ad apprendere tramite un contenuto visivo, grazie anche alla diffusione dei dispositivi digitali, che ne favoriscono la fruizione.

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Per quasi tutte le aziende sembrerebbe quindi consigliabile inserire il video marketing nelle proprie strategie.

Un motivo ulteriore è offerto dal potere di coinvolgimento dei video che il contenuto scritto difficilmente riesce ad avere: una storia raccontata con immagini, effetti audio e musiche ha un impatto emotivo molto superiore rispetto alla semplice parola scritta.

L'efficacia dei video per demo e tutorial

Per le aziende che realizzano prodotti o servizi complessi da spiegare a parole, il video è il formato ideale: si possono realizzare demo o interviste a clienti soddisfatti della loro esperienza, illustrare schemi di funzionamento, esprimere concetti più facili da visualizzare che da raccontare.

Questo non significa che tutti i contenuti aziendali vadano trasformati in video, occorre sempre chiarire bene a priori quali siano gli obiettivi da raggiungere.

Ecco un utile guida realizzata da HubSpot per comprendere il formato video più adatto:

Inoltre, va tenuto a mente che essere troppo autoreferenziali non funziona mai nel content marketing. Oggi si vedono sul web moltissime clip in cui protagonista è un collaboratore dell'azienda che parla in prima persona di un argomento. Tale format può essere efficace nella sua semplicità, a patto che non si pensi solo a promuovere il brand, ma si forniscano consigli utili alle esigenze del target, funzionali a migliorare la performance lavorativa o a incrementare il business dell'azienda in cui lavora.

Meglio una serie o un unico video?

Affinché il proprio video riesca a farsi notare nella moltitudine di contenuti presenti su web, è poco efficace creare un unico, breve filmato, come attività isolata e occasionale.

Molto più utile è pianificare una content strategy ampia e strutturata.

Produrre un gran numero di contenuti permette di realizzare un prezioso bacino di risorse, tutte disponibili allo stesso tempo e con link trasversali che rimandano da un video all'altro, come fossero parte di una serie, invogliando le persone a guardare tutte le risorse disponibili. 

Di certo ci vuole più tempo a sviluppare la storia completa, dividerla in episodi, creare i link tra un video e l'altro e programmare un'intera stagione di contenuti. Tuttavia è un'ottima strategia per attrarre nuovo pubblico, trasformare i visitatori in lead e questi ultimi in clienti, in tempi rapidi.

Invece di pubblicizzare continuamente sempre lo stesso, unico video, si può promuovere un'intera storia, avendo a disposizione una grande quantità di contenuto per attrarre il target e fidelizzarlo attraverso i vari episodi.

Audio, luci e contesto per una resa professionale

Per produrre un video aziendale, oggi, non occorre più rivolgersi necessariamente a uno studio professionale specializzato. La tecnologia permette a chiunque abbia un minimo di padronanza con i programmi di videomaking di effettuare riprese e montaggio, almeno per quanto riguarda i contenuti di formato più semplice.

Tuttavia, ci sono elementi che devono essere necessariamente curati in modo professionale, perché il video sia credibile e dia un'immagine adeguata dell'azienda.

Primo tra questi è la qualità dell'audio: se il video non si sente bene, perde tutta la sua efficacia, per cui è importante investire in una buona attrezzatura.

Inoltre, ci deve essere una buona illuminazione durante le riprese: anche se molti programmi di videomaking permettono la correzione della luminosità in post-produzione, meglio evitare luci dirette o ombre sui volti e fare in modo che tutti gli elementi protagonisti del video siano valorizzati da una buona esposizione.

Infine, il contesto: escludere le location troppo informali, a meno che strettamente funzionali a raccontare il contenuto. L'abbigliamento delle persone riprese deve essere adeguato e rispecchiare l'effettivo ruolo aziendale, così da ispirare la fiducia del target.

Misurare i risultati della video strategy

Come avviene per qualsiasi altro tipo di contenuto, anche per i video vanno misurati i risultati.

Numero di visualizzazioni, like, commenti, condivisioni e conversioni sono dati utili, ma occorre anche valutare poi quanti visitatori sono arrivati sul sito, quanti lead sono stati generati per il sales, quanti nuovi clienti e opportunità di up e cross-selling ci sono state.

Gli obiettivi e i traguardi da raggiungere vanno fissati in partenza e misurati settimanalmente, così da ottimizzare la strategia in divenire, in base alle performance ottenute.

In questo video realizzato da HubSpot, alcuni consigli sull'analisi delle performance:

A seconda dei risultati, sarà più facile pianificare dove e quando proporre i contenuti video, individuando il momento migliore per diffondere un contenuto chiave mirato a un particolare obiettivo o ad attrarre determinati prospect.

Analizzare regolarmente  le performance permette di eliminare dalla pianificazione i contenuti che non funzionano in favore di nuove idee, focalizzando sempre più la propria proposta in base agli interessi del target. In questo modo i risultati saranno in crescendo per tutti i parametri citati in precedenza, dal numero di visitatori sul sito ai nuovi clienti acquisiti.

Il giusto mix di contenuti testuali e video

In definitiva, per passare al video marketing, non si tratta di creare più contenuto, ma di trovare il giusto equilibrio tra i vari format. Se i prospect dell'azienda dimostrano di apprezzare i video, questi possono essere inclusi nella strategia, valutando un bilanciamento ottimale con i contenuti testuali.

Una parte del tempo fino a quel momento impiegato nel produrre articoli ed e-book potrà essere dedicato a produrre contenuti audiovisivi, senza comportare un ulteriore impegno e investimento di risorse per l'impresa. In questo modo, i potenziali clienti avranno a disposizione un'ampia e varia proposta di contenuto e sarà più facile per l'azienda sperimentare format innovativi.  

L'efficacia dei video per chiudere il ciclo di vendita

Va inoltre considerato che i video sono molto efficaci non solo per generare nuovi lead o per fidelizzare i prospect, ma anche nella parte finale del processo di vendita.

I video che rispondono alle domande relative alla parte commerciale o che offrono informazioni sui passaggi del ciclo d'acquisto contribuiscono a incrementare le vendite e a velocizzare il funnel.

Ad esempio, referenze e testimonianze si dimostrano decisive per convincere a finalizzare il contratto. Possono essere richieste ai clienti non solo in fase post-vendita, ma anche in altri momenti del ciclo d'acquisto, così da renderle più spontanee e riceverne in maggior numero.

In conclusione, produrre contenuti video è utile e alla portata di gran parte delle aziende B2B.

Il primo, imprescindibile passo, però, è creare una strategia, stabilendo le parole chiave per cui si vuole essere trovati dai prospect: non bisogna dimenticare che YouTube è il secondo motore di ricerca più utilizzato dopo Google.

Quindi, vanno tenute in considerazione le esigenze del pubblico target, quali sono le domande ed esigenze più comuni, come l'azienda può offrire una soluzione.

Solo in questo modo i video realizzati potranno portare a risultati concreti per il business, offrendo nuove esperienze ai clienti e velocizzando il ciclo di vendita.

Il video marketing può diventare una risorsa insostituibile per la crescita aziendale: se è vero che la componente emotiva influisce fortemente nelle decisioni d'acquisto, niente è più coinvolgente di un video, in cui poter vedere il volto reale dell'impresa e ascoltare la sua voce diretta, stabilendo una relazione fondata sulla fiducia e l'autorevolezza.