Fontimedia marketing blog

Perché è necessario investire nel digital marketing in Italia

Scritto da Janine Fiorani | 21 gennaio 2020

Il digital marketing in Italia è un mercato di oltre 30 miliardi di euro e 600.000 occupati. Sono alcuni tra i dati emersi da uno studio promosso dall'Osservatorio Tech Company del Politecnico di Milano.

Alla luce di questa prima indiscrezione sull'andamento del digital nel nostro Paese, è naturale interrogarsi sulla necessità di investire in questo settore per raggiungere importanti risultati di business. Ne parliamo nell'articolo di oggi.

Digital marketing in Italia: sviluppi e opportunità

L’osservatorio Tech Company del Politecnico di Milano ha analizzato i bilanci di più di 10.000 società tech ed è emerso che dal 2013 al 2018 si è registrato un incremento medio annuo dei ricavi dell’8,9%, trainato in parte da start-up e nuove società.

L’osservatorio ha analizzato i bilanci di società ICT con fatturato superiore a 500.000 euro, potendo ripartire i risultati in questo modo:

  • L'11,6% di crescita dei ricavi è registrata tra le imprese di taglia media, con fatturato tra 5 e 10 milioni di euro
  • Il 12,7% di incremento è ottenuto dalle aziende con fatturato tra 10 e 50 milioni di euro
  • Il 10,9% di crescita riguarda le imprese partner di global vendor del settore
  • il 9,9% è ottenuto dalle aziende che offrono soluzioni quali Cloud, IoT, Big Data e AI

 

Questi dati sono stati presentati nel corso della seconda edizione di Tech Companies Lab 2019, un evento organizzato da Digital4Trade e dal gruppo Digital 360 per imprenditori dell’ICT.

Tra gli argomenti della giornata, si è discusso di analisi dei trend emergenti, best practice per migliorare la strategia di marketing e comunicazione, di crescita dei system integrator e l’integrazione di Internet of Things, Big Data e intelligenza artificiale.

Emerge però un'altra situazione che contrasta con i risultati analizzati nelle prime righe di questo articolo: nonostante si siano registrati dati di crescita e marginalità positivi (stabili al 10%), un’indagine che ha riguardato 270 aziende del settore ha messo in luce una condizione molto diversa dagli indicatori che dimostrano un’evoluzione imprenditoriale dal punto di vista tecnologico.

Mentre alcune tech company italiane stanno cogliendo con successo le opportunità offerte dal mercato digitale, dimostrando versatilità e capacità di coordinare vecchi e nuovi sistemi, gli strumenti impiegati dalla maggior parte delle imprese del settore sono ancora tradizionali.

Pare, quindi, che non solo queste aziende non stiano sfruttando il potenziale dei nuovi strumenti di marketing a supporto della comunicazione e del business, ma questo limite si traduca anche in una difficoltà di dialogo con gli attori che si stanno affacciando con successo al digital marketing.

A cosa è dovuto questo divario?

Per Raffaele Balocco, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Tech Company del Politecnico di Milano, la causa è da ricercare nell'approccio aziendale. Molte imprese, infatti, si affidano a canali di marketing tradizionali perché sono guidate da uno schema orientato ai risultati di vendita piuttosto che alla strategia di marketing.

Non è un caso che, sempre stando alle ricerche condotte dall'Osservatorio, le attività di marketing più diffuse siano l’organizzazione di eventi fisici (per il 77% delle imprese) e l’utilizzo dei canali social in modalità esclusivamente gratuita (per il 79% delle imprese).

Da questo quadro emerge che chi non integra a 360 gradi gli strumenti di digital marketing nella strategia aziendale e che, quindi, le inserisce come attività una tantum, non riesce a generare opportunità di business decisive.

Ci troviamo quindi di fronte a imprese che non sfruttano appieno le potenzialità offerte da un settore in crescita. A proposito di questa osservazione, Andrea Rangone, CEO del gruppo Digital360 si dimostra ottimista, affermando che “se da un lato è vero che nel settore esiste una dicotomia tra quelli più aperti e gli altri, ultimamente emerge un’aggressività imprenditoriale, voglia di crescere e consolidare il business.”

E per quanto riguarda l’inbound marketing? I dati raccolti evidenziano che:

  • il 70% delle imprese ha strutturato il proprio sito in ottica SEO
  • il 10% delle aziende utilizza i form per raccogliere informazioni sui lead
  • il 3% dei siti aziendali ha un blog attivo e regolarmente aggiornato

Come abbiamo visto, una delle problematiche individuate dai relatori dell’evento riguarda proprio l’approccio troppo orientato alle vendite, rispetto alle attività di brand awareness e marketing.

E se la soluzione fosse rafforzare la collaborazione tra marketing e forza vendita? Il sales enablement è uno strumento che migliora lo scambio dei dati e delle informazioni necessarie allo sviluppo commerciale.

Se vuoi scoprire questo e altri segreti dell'inbound sales clicca qui: ti offriamo una consulenza gratuita e personalizzata!