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Design del sito aziendale: 11 utili statistiche di Google Analytics

Scritto da Ron Benvenisti | 2 marzo 2017

 

Google Analytics è uno degli strumenti gratuiti (elemento non trascurabile!) più potenti a disposizione di chi si occupi di marketing digitale.

Nella scelta del design del sito aziendale non andrebbero mai sottovalutati i suggerimenti che derivano dalle statistiche, per fondare la propria strategia online su dati concreti anziché su semplici supposizioni.

 

In questo post elencheremo le 11 metriche più importanti di Google Analytics e vedremo come sfruttarle al meglio per ottenere contatti commerciali dal sito.

 

 

Come usare Google Analytics per ottimizzare il design del sito aziendale

Come anticipato nella premessa, trattandosi di uno strumento gratuito ma estremamente utile, vi consigliamo di creare un account su Google Analytics (potete farlo molto rapidamente, qui) e iniziare a tenere traccia delle visite al sito aziendale.  

Nella prima schermata di Google Analytics si ha una panoramica del traffico, come nell’immagine dell’esempio qui sotto.

 

 

 

 

Le informazioni che si possono ricavare sono le seguenti:

  • il numero di sessioni del browser aperte su una delle pagine del vostro sito
  • il numero di utenti unici che hanno aperto una pagina del sito
  • il numero di pagine visualizzate da un utente nel corso della sessione
  • il rapporto pagine/sessione (n° di pagine visualizzate diviso per n° delle sessioni)
  • la durata media di una sessione (ogni utente può avere più di una sessione)
  • la bounce rate cioè la percentuale di sessioni con una singola pagina visualizzata chiuse dall’utente senza alcuna interazione con il sito (tasso di rimbalzo)
  • la percentuale di nuove sessioni effettuate da nuovi visitatori

 

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La prima schermata è già un buon punto di partenza, ma non vi fornisce gli elementi necessari per ottimizzare il design del sito aziendale e incrementare il traffico e convertire utenti in lead qualificati che aiutino i commerciali ad avere una pipeline sempre ricca.

 

Iniziamo allora con l’elenco delle 11 statistiche di Google Analytics da monitorare con regolarità.

 

1. FONTI

Da dove proviene il traffico del vostro sito? Questa informazione è sicuramente tra le più importanti da verificare per valutare le performance dei canali digitali attivi in azienda.

 

 

 

 

Analytics offre anche la possibilità di cliccare su ciascuna fonte per scoprirne i dettagli.

 

2. VISUALIZZAZIONI DELLE PAGINE & VISUALIZZAZIONI UNICHE

Non c’è bisogno di spiegare il significato di visualizzazioni delle pagine, ma Google Analytics fornisce i dati relativi alle singole visualizzazioni, escludendo dal computo totale le visite di un utente alla medesima pagina nel corso di un’unica sessione.

È una statistica importante da controllare per valutare la qualità dei contenuti pubblicati. Se il visitatore li reputa interessanti, tornerà sul sito alla ricerca di altre informazioni simili.

 

 

 

 

3. TEMPO MEDIO PASSATO SULLA PAGINA

Quanto tempo passa in media un visitatore su ciascuna pagina? Soprattutto se si tratta di un articolo del blog aziendale, più dura la lettura, meglio è! Si tratta di un dato indicativo dell’interesse suscitato dai vostri contenuti nel pubblico.

Controllate questa statistica anche rispetto alla pagina dei prodotti / servizi /soluzioni e alla homepage.

 

4. PAGINE D’INGRESSO     

Questo numero indica il totale delle volte in cui un utente ha visto una determinata pagina come prima tra quelle del vostro sito. Si tratta delle sezioni che gli hanno aperto le porte dell’azienda ed è molto importante che siano ottimizzate per evitare un’elevata frequenza di rimbalzo.

 

Se ad esempio un visitatore entra nel sito e naviga su due pagine, Google Analytics vi mostrerà un report come quello che segue:

Pagina A: ingressi = 1, visualizzazioni = 1 e sessioni = 1

Pagina B: ingressi = 0, visualizzazioni = 1 e sessioni = 0

 

La pagina B infatti non è un ingresso perché non è stata la prima su cui sia atterrato l’utente nel corso della sua sessione.

 

5. FREQUENZA DI RIMBALZO

Si tratta della percentuale di sessioni in cui l’utente visita un’unica pagina senza interagire ulteriormente con i contenuti del sito, abbandonandolo del tutto. Si tratta di un dato da controllare costantemente per intervenire nel caso in cui una pagina o tutto il sito registrino un improvviso innalzamento della bounce rate.

 

6. PAGINE DI USCITA

Le ultime pagine ad essere visualizzate nel corso di una sessione. Non si tratta sempre di un dato negativo, un utente può avere visitato decine di pagine prima di abbandonare il sito, ma se una pagina in particolare ha un alto tasso di uscita potrebbe esserci bisogno di ottimizzazione per tenere l’utente sul sito più a lungo. Anche una call to action che gli offra un contenuto gratuito in cambio di alcuni dati di contatto potrebbe bastare a convertirlo in lead prima che lasci il sito.

 

7. DATI DEMOGRAFICI

Se siete curiosi da sapere da dove vengano i vostri visitatori, questa è la funzione di Google Analytics che fa per voi. Il traffico è suddiviso per nazioni di provenienza e potete applicare il filtro geografico anche ad altre statistiche del sito.

Nell’immagine qui sotto, ad esempio, il tempo sul sito suddiviso per Paese.

 

 

8. MOBILE - USO DEI DISPOSITIVI

Il design del sito aziendale deve essere responsive così come la strategia digitale deve includere l’ottimizzazione mobile.

Credits: Google

 

Le statistiche relative ai dispositivi usati per navigare, tuttavia, offrono suggerimenti molto utili per ottimizzare le vostre pagine web e garantire un’esperienza unica agli utenti.

 

9. FLUSSO DI VISITATORI

Il comportamento degli utenti sul sito viene mostrato visivamente e grazie a questo dato potete sapere da quali pagine abbia inizio la navigazione e quali siano i diversi spostamenti. Potete cliccare per vedere il flusso di singole pagine oppure filtrarle in base alla fonte e ad altri parametri.

 

 

Nella schermata qui sopra vedete la struttura del report Behavior Flow - flusso di visitatori, non fatevi spaventare, è ricchissimo di informazioni utili!

 

10. LANDING PAGE

Nel vocabolario di Google Analytics, l’espressione landing page ha un significato diverso rispetto a quello che siamo abituati ad attribuirle quando parliamo di inbound marketing. Per approfondimenti vi invito a leggere l’articolo “Inbound marketing – la terminologia da conoscere”.

 

Non si tratta dunque delle pagine progettate per convertire utenti in lead, ma di quelle, molto simili alle pagine d’ingresso che rappresentano la prima cosa vista da un visitatore sul sito. Traducendo letteralmente l’espressione, sono le pagine sulle quali atterra, fondamentali per garantire un’esperienza di navigazione semplice, veloce e che dia la giusta immagine dell’azienda.

 

11. VELOCITA’

Ultima statistica, ma non certo per importanza, perché si tratta di un valore fondamentale sia per il ranking assegnato da Google alle pagine del sito che ne influenza il posizionamento nei risultati di ricerca, sia per l’usabilità.

Ma l’elemento velocità ricopre un ruolo fondamentale nella competizione online per l’attenzione del pubblico target. Se una pagina non viene caricata abbastanza rapidamente, infatti, è molto probabile che l’utente abbandoni il sito e clicchi sul successivo per cercare le informazioni di cui ha bisogno.

Nel mondo del web marketing è la situazione peggiore che possa capitare, perché il visitatore non avrà nemmeno il tempo di leggere i vostri contenuti. Fate il possibile perché non accada mai!

 

 

Il potere reale di Google Analytics deriva dalla capacità di leggere le statistiche e sapere reagire proattivamente per creare un design del sito aziendale in grado non solo di attirare traffico, ma anche di convertire utenti in lead e offrire un’esperienza sempre più che soddisfacente ai clienti già acquisiti.

 

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