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Il content marketing elevato all’ennesima potenza: lo storytelling

Scritto da Valeria Caglioni | 19 giugno 2018

Lo storytelling è una componente fondamentale delle strategie di content marketing. E lo è da sempre, anche nel B2B, anche se è diventato un termine di tendenza in epoca recente.

Si potrebbe addirittura dire che sia la componente principale, perché non esiste modo migliore di una storia ben raccontata per attrarre l’attenzione, emozionare e coinvolgere il pubblico, lasciando un forte impatto.

 

Nell'articolo di oggi parleremo allora di:

  • Cosa vuol dire fare content e storytelling
  • Il potere dei social media aziendali
  • Una strategia marketing a tutti gli effetti

Cosa vuol dire fare content marketing e storytelling?

L’arte di raccontare storie efficaci, lo storytelling appunto, ha subìto una radicale trasformazione in era digitale ed è entrata ufficialmente a fare parte delle strategie di content e web marketing delle imprese anche e soprattutto nel B2B.

Ma fare storytelling non significa semplicemente riscrivere le presentazioni commerciali o i vecchi messaggi di marketing in un nuovo formato “narrativo”.

Si tratta, piuttosto, di comprendere innanzitutto il modo in cui i buyer di oggi pensano, cercano e acquistano soluzioni, di analizzare le complesse dinamiche dei social media, di definire le buyer persona e il pubblico target, di ottimizzare le condivisioni e provare a migliorare le performance ogni giorno di più.

 

 

I dati pubblicati da LinkedIn nell'eBook “Once Upon a Digital Time” parlano addirittura del 95% dei contenuti che NON riescono nell'intento di creare una connessione con il pubblico target.

Iniziamo allora ad analizzare i DOs & DON’Ts del content marketing e dello storytelling aziendale per capire come ottenere risultati in termini di lead, opportunità commerciali e nuovi clienti.

 

Il potere dei social media aziendali: pro & contro

I social media hanno dato a chiunque abbia un collegamento internet una voce. Purtroppo, o per fortuna, tra questi, gli utenti dotati di piattaforme per la gestione integrata dei diversi canali sono essenzialmente i marketer. Non tutti però hanno dedicato il tempo necessario alla programmazione dei post, a una pianificazione strategica coordinata con le attività di content, alla promozione e all'analisi del traffico social.

Ed è così che tanti contenuti hanno perso la loro identità, la storia che dovrebbe essere alla loro base, il loro scopo.

 

Il content marketing è una strategia di marketing a tutti gli effetti

Eppure, il 60% degli addetti ai lavori non ha una strategia definita e messa per iscritto e, di conseguenza, non ha modo di confrontare l’andamento con i benchmark.

Il 63% di loro, inoltre, sostiene di avere come priorità #1 la generazione di traffico di qualità e di lead validi dal sito.

Il 73% dei marketer progetta comunque di investire di più nel content nei prossimi mesi.

Sono forse troppi però gli addetti marketing che non hanno un’idea chiara degli obiettivi che si pone di raggiungere che hanno definito le priorità delle loro buyer persona e il loro perché.

Ecco il motivo del fallimento del 95% dei contenuti nell'intento di creare una connessione con il pubblico target: spesso sono progettati per diventare virali e non coinvolgenti, utili ed empatici (tutte caratteristiche che possono poi generare viralità).

 

Come evitare che gli utenti smettano di seguire un brand, cancellino l’iscrizione alle newsletter e perdano di vista l’azienda?

La causa, innanzitutto, non è da ricercare nelle abitudini dei buyer iper-connessi agli smartphone e nella soglia di attenzione che diminuisce ogni giorno di più. La verità è che gli utenti sono comunque attratti dalla qualità dei contenuti e vogliono avere il pieno controllo dell’esperienza di navigazione e del processo d’acquisto in generale.

 

Quando trovano dei materiali interessanti, difficilmente i buyer perdono la concentrazione: ecco perché è fondamentale fare trovare i contenuti dell’azienda dalle persone giuste, nel momento giusto e nel contesto giusto. È questo il marketing che piace davvero ai prospect e ai clienti!

 

Cosa fare per migliorare i risultati delle strategie di content?

Per prima cosa occorre identificare il modo UNICO con il quale l’azienda può stabilire una relazione di fiducia con i prospect.

 

La definizione delle esigenze e dei bisogni di business delle buyer persona non può prescindere dal dialogo con i clienti migliori; per quanto i commerciali e il customer service abbiano dei punti di vista certamente utilissimi, nulla è meglio dell’opinione dei clienti.

I contenuti di marketing non sono creati per il team che li approva, ma per le persone che effettivamente li useranno, apprezzeranno e condivideranno con la propria rete, consigliando l’azienda come dei veri e propri ambassador.

Studiando il buyer’s journey che nel B2B ha le sue specifiche, soprattutto di durata, e i comportamenti online dei potenziali clienti, avrete un’ottima base di partenza per definire il piano editoriale e i valori da veicolare attraverso lo storytelling.

 

 

Anche nel B2B, inoltre, l’80% dei buyer si aspetta di vivere la medesima esperienza d’acquisto personalizzata, omnicanale e su misura che è ormai propria del B2C.

I prospect hanno bisogno di voi e delle informazioni utili ed esclusive che solo la vostra esperienza e le vostre competenze possono offrire, cosa aspettate?

Se anche voi avete bisogno di ulteriori approfondimenti e supporto, non esitate, prenotate una consulenza gratuita e senza impegno per migliorare la vostra strategia!