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Inbound Marketing Boston: le 22 lezioni che ho imparato

Scritto da Ron Benvenisti | 24 novembre 2016

 

Ammetto che anche per chi, come chi scrive, lavora con HubSpot e conosce il mondo della società numero uno nell’Inbound Marketing, si tratta di un mondo inimmaginabile, prima di trovarsi davvero coinvolto nella conferenza. L’evento riunisce in un unico luogo (abbastanza grande da ospitare 18000 partecipanti!): marketer, team commerciali, CEO, clienti e dipendenti HubSpot, agenzie partner e personalità mondiali dell’economia, dell’industria e dell’intrattenimento.

 

Le novità di quest’anno riguardano (in ordine sparso):

  • Marketing
  • Sales
  • Social Media
  • Content & Blogging
  • Campagne PPC
  • AI: Intelligenza Artificiale
  • Video

Cosa porto a casa dalla conferenza Inbound Marketing di Boston 

Arrivo a Boston in una splendida giornata autunnale, relativamente tiepida con i suoi 17°C e mi preparo a partecipare alla conferenza annuale organizzata da HubSpot: INBOUND 2016. L’evento è molto atteso perché riunisce aziende e professionisti clienti, quindi esperti in Inbound Marketing, ma anche persone interessate e curiose di scoprire le novità della piattaforma per Sales e Marketing.

Oltre al clima straordinario per la stagione, si tratta anche della settimana delle elezioni presidenziali USA e c’è molta elettricità nell’aria.

Senza perdere altro tempo, ecco, non in ordine di importanza, le importanti novità che ho portato a casa dal viaggio a Boston per Inbound 2016…

 

Marketing

  1. I dipartimenti di Marketing e Sales funzionano ancora a compartimenti stagni: si tratta di un problema piuttosto diffuso, soprattutto nel B2B, che impatta negativamente i risultati e frena lo sviluppo commerciale delle imprese.
  2. Il vantaggio di lavorare o dirigere un’azienda medio-piccola è che si può facilmente adattare la strategia di marketing alle novità del settore e trasformare i processi di vendita secondo le nuove abitudini dei buyer nell’era digitale.
  3. Le statistiche dimostrano che, per la comunicazione interna, le applicazioni di messaggistica istantanea stanno strappando il primato alle email.
  4. La semplicità con la quale è possibile accedere e analizzare i dati delle performance grazie ai software di marketing non corrisponde ad un uso effettivo ed efficace per prendere decisioni strategiche. Dovrebbero invece essere i dati ad incidere sulle scelte aziendali!

 

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Sales

  1. Brian Halligan, il CEO di HubSpot, ha dichiarato ufficialmente il decesso delle telefonate commerciali “a freddo”. In media un operatore telemarketing o un addetto commerciale deve effettuare almeno 100 chiamate al giorno, con l’obiettivo e la speranza che almeno 1 si traduca in un contratto (pensate all’incredibile spreco di tempo dell’impiegato!)
  2. Secondo i dati di HubSpot, il 50% delle nuove vendite deriva dal passaparola di clienti soddisfatti (referenze, conversazioni, ‘sentito dire’, lettura di recensioni). Sono i vostri clienti (ancora!) la raccomandazione più importante e legittima.
  3. Anche i rappresentanti commerciali dovrebbero partecipare alle attività di scrittura del blog aziendale: prima inizieranno meglio sarà. Se non sono in grado di produrre contenuti pronti per la pubblicazione, fate in modo che prendano parte al brainstorming nella scelta degli argomenti da trattare e delle esigenze dei prospect a cui dare una risposta concreta.
  4. Registrate le telefonate commerciali fatte in azienda, ascoltatele e cercate di imparare il più possibile: sarete sorpresi dalle potenzialità di miglioramento e dagli spunti di formazione che se ne possono trarre.
  5. I buyer puntano al vostro prodotto/servizio in primissima istanza, l’aspetto economico arriva in un secondo momento. È questa la ragione del successo del modello freemium di piattaforme come Dropbox, HubSpot, Spotify, e Netflix che offrono un pacchetto iniziale gratuito e la possibilità di acquistare l’opzione a pagamento solo dopo avere provato il servizio.
  6. Mappate i vostri contenuti basandovi sulle domande e sulle obiezioni più frequenti mosse al vostro team commerciale, in questo modo li manderete sul campo molto più preparati e sicuri di sé.

 

 

 

Social Media

  1. Facebook è attualmente il re dei social media per le possibilità di targettizzazione sofisticate, la quantità di informazioni sugli utenti a disposizione e i numeri sul ROI degli annunci sponsorizzati per aziende di ogni dimensione.
  2. Twitter sta diventando una fonte di diffusione di contenuti da tenere sotto controllo, in qualche misura, i vertici dovrebbero trovare una soluzione prima che la situazione peggiori.
  3. Per quanto ci dispiaccia ammetterlo, anche LinkedIn sta diventando un luogo di spam selvaggio, ma resta comunque importante essere presenti sul social network dei professionisti, sia come azienda che con il profilo personale.

 

Content & Blogging

  1. Uno dei compiti per il 2017 dovrebbe essere implementare un software audio che permetta ai visitatori di ascoltare i vostri articoli sul blog nel caso non avessero modo di leggere (ad esempio in auto).

 

Campagne PPC

  1. Anziché promuovere i nuovi contenuti che potrebbero non attecchire tra il pubblico target, attivate campagne PPC per migliorare ulteriormente le prestazioni dei materiali di maggior successo.

 

AI: Intelligenza Artificiale

  1. I chatterbot (o chatbot) sono software progettati per simulare una conversazione intelligente con esseri umani tramite l'uso della voce o del testo (fonte Wikipedia). Sono usati in sistemi di dialogo per vari scopi, come guide in linea, servizi personalizzati, o acquisizione di informazioni. Iniziare ora a pensare all’applicazione di queste tecnologie al sito aziendale vi darà un vantaggio sui concorrenti diretti prima che si diffondano nei prossimi 2-3 anni.
  2. La capacità dei software chatbot di apprendere automaticamente, diventare più intelligente o prendere decisioni migliori in base ai dati acquisiti è detta machine learning.
  3. I processi di marketing automation e i CRM per il Sales saranno continuamente migliorati e libereranno le risorse da compiti noiosi, lasciando loro il tempo di essere creativi e più produttivi.

 

Video

  1. Forse è arrivato il momento di assumere un videomaker o assicurarvi che la vostra agenzia inbound ne abbia uno in organico.
  2. La tendenza per il 2017 è di arrivare fino al 50% di contenuti video nelle nuove promozioni.
  3. Nella produzione video stiamo assistendo ad un ritorno all’epoca del muto, perché di fatto sono pochissimi gli utenti che attivano il volume. Pensate solo a ciò che compare sulle bacheche dei social media, solitamente si guardano, ma non si ascoltano i video condivisi nella rete.
  4. I filmati più brevi stanno diventando sempre più popolari, anche tra le aziende (sono una prova le GIF, Snapchat, e la nuova funzione Instagram Stories).

 

A proposito di video, concludo con quello dell’intervento di Christopher O'Donnell, VP of Product di Hubspot che svela le novità di Inbound Marketing, Sales, e CRM.

 

 

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