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Incrementare il traffico del sito con SEO e inbound marketing

Scritto da Valeria Caglioni | 13 febbraio 2017

Nella competizione digitale per ottenere l’attenzione del pubblico, la Search Engine Optimization è una componente molto diffusa e importante all’interno del piano di marketing. Gli strumenti SEO sono molto utili a misurare come le pagine di un sito aziendale siano posizionati nei diversi motori di ricerca tra i quali il numero uno è Google, ma non vanno trascurati nemmeno Yahoo e Bing.

Tra le innovazioni degli anni recenti, l’inbound marketing è una metodologia a 360 gradi che integra tutti i canali digitali e pone al centro della strategia prospect e clienti, per attrarre traffico qualificato, convertire visitatori in contatti commerciali e lead in clienti e promotori del business.

Nell’articolo che segue vedremo quali sono le differenze tra SEO e inbound marketing e se si possono usare contemporaneamente per incrementare il traffico del sito.

Come incrementare il traffico del sito

Abbiamo già detto come l’ottimizzazione del sito aziendale aiuti il posizionamento delle pagine nei risultati delle ricerche online (SERP = search engine results page), proponendo i contenuti agli utenti che hanno inserito una parola chiave o una long tail keyword. Le visite che arrivano al sito da questi canali sono dette organiche, per differenziarle da quelle a pagamento che invece derivano da specifiche inserzioni mostrate ad un pubblico più o meno targettizzato.

 

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Quelle che seguono sono alcune delle attività previste in ottica SEO:

  • Gestione di link interni al sito
  • miglioramento della velocità di caricamento delle pagine
  • design responsive in gradi di adattarsi a schermi di dimensioni differenti (tablet, smartphone, pc fissi e portatili)
  • parole chiave

La sfida principale è però rappresentata dai costanti cambiamenti nelle tendenze e nelle best practice indicate dai motori di ricerca. Google aggiorna di continuo i propri algoritmi per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti; recentemente ne ha introdotto uno nuovo che penalizza i pop up sul sito e di cui abbiamo parlato qui.

L’obiettivo è quello di offrire agli utenti ciò che cercano, un valore nei contenuti trovati grazie alle ricerche, esattamente come nell’inbound. Vediamone allora le nuove tecniche per incrementare il traffico del sito.

Cos’è l’inbound marketing?

L’inbound marketing prevede un approccio integrato e coordinato a tutte le strategie digitali con l’obiettivo di incrementare il traffico del sito, convertire visitatori in lead qualificati e contatti commerciali in clienti soddisfatti. Le attività previste dalla metodologia inbound includono:

Ciascun punto dell’elenco merita un approfondimento dedicato, per cui vi consigliamo di leggere gli articoli collegati ai link se volete saperne di più.

 

Qual è la differenza tra SEO e inbound marketing?

Pur condividendo l’obiettivo di portare traffico qualificato al sito, inbound marketing e SEO non sono esattamente la stessa cosa, anzi.

Il concetto di inbound marketing è molto più ampio e così la gamma di strategie che include al suo interno delle quali fa parte, tra le altre, anche il SEO. 

Le tecniche SEO sono una componente della metodologia inbound.

Per usare una metafora potremmo dire che tra le due c’è la stessa differenza che tra le fondamenta di un edificio (SEO) e l’intera costruzione (inbound marketing): le fondamenta sono fondamentali, ma per abitare un edificio servono muri, tetto e molti altri pezzi.

Allo stesso modo, l’ottimizzazione del sito web per i motori di ricerca è un passaggio cruciale nella strategia, ma non l’unico. Le aziende che si stanno dedicando esclusivamente al SEO per il loro piano di marketing perdono enormi opportunità di creare nuovi business.

Usare sia SEO che inbound marketing

Anziché concentrarsi solo sull’aspetto tecnico dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, le tendenze degli ultimi mesi confermano l’esigenza, soprattutto in ambito B2B, di considerare il SEO come una delle attività da includere nella strategia inbound.

Nella creazione di nuovi contenuti per il sito, ad esempio, che si tratti di una pagine web o di un post per il blog aziendale, i meccanismi SEO per il posizionamento vanno sempre presi in considerazione. Parliamo di parole chiave, link, immagini e alt-text, meta description, ecc. Tutti questi strumenti contribuiscono a fare trovare le pagine dai motori di ricerca che le indicizzano e propongono agli utenti che cercano quelle keyword specifiche, aumentando di fatto il traffico di prospect selezionati sul sito.

Per coinvolgere il pubblico target però, c’è molto più del SEO e una piano efficace di inbound marketing deve prevedere la creazione di campagne, l’attività sui social media, l’offerta di contenuti premium e il contatto costante e personalizzato con i lead grazie alla marketing automation.

Di seguito alcuni strumenti utili per ottimizzare i contenuti del sito:

  • Keyword Planner di Google AdWords: la scelta e tagettizzazione delle parole chiave è una fase cruciale nella definizione della strategia sia SEO che inbound marketing. È un tool gratuito, disponibile se avete attivato una campagna AdWords, che vi aiuterà ad individuare le keyword adatte ad attrarre prospect qualificati.
  • HubSpot Website Grader è utilissimo per avere un’analisi immediata e veritiera della struttura del vostro sito. La valutazione gratuita prende in esame gli elementi SEO e suggerisce le aree di miglioramento. HubSpot è l’azienda numero uno in inbound marketing dal 2006 e ha oltre 20.000 clienti in più di 90 paesi.

Grazie a queste risorse online potrete scoprire le nuove tendenze e le modifiche degli algoritmi dei motori di ricerca per essere in grado di stare al passo con i continui cambiamenti e ottimizzare le pagine web di conseguenza.

In questo modo gli sforzi di inbound marketing e SEO saranno ripagati quando vedrete incrementare il traffico del sito.

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