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Insight esclusivi dalla tua agenzia di marketing: #8 chatbot

Scritto da Ron Benvenisti | 6 maggio 2020

Nel digital marketing, le innovazioni sono all’ordine del giorno e, tra i compiti di un’agenzia specializzata in b2b, troviamo senza dubbio la valutazione e la sperimentazione di tutte le tecniche che possono rivelarsi un’opportunità per il successo dei clienti.

I chatbot non fanno eccezione e rientrano nella categoria di novità che si sono fatte strada e consolidate, diventando strumenti eccellenti per coinvolgere gli utenti del sito, convertire lead e qualificarli, facendoli avanzare nel processo d’acquisto. Scopri gli aggiornamenti, continuando a leggere questo articolo che riporta i dati contenuti nel report di HubSpot State of Marketing.

Insight esclusivi dalla tua agenzia di marketing

Riflettendoci un momento, a tutti noi è sicuramente capitato di interagire con un bot, su un sito web o nelle chat dei social network.

Secondo il report di HubSpot State of Marketing – che stiamo utilizzando come fonte in questa serie di articoli con statistiche in pillole sul digital marketing b2b – il 45% delle aziende ha attivato un bot, integrandolo nelle attività online.

Fonte: HubSpot State of Marketing 2020

Quasi la metà degli addetti ai lavori b2b e b2c che hanno risposto “no” alla domanda precedente confermano anche di non avere intenzione di investire in tecnologia chatbot nei 12 mesi successivi al sondaggio di HubSpot.

Si tratta di una grande opportunità per differenziarsi dalle aziende concorrenti e offrire una navigazione eccellente ai propri clienti. Le strategie di conversational marketing, infatti, sono attivate dalle aziende che vogliono colmare il divario tra esperienza cliente online e offline, perché aiutano a creare relazioni personali con clienti e prospect che visitano il sito o frequentano altri canali digitali.

Ecco allora che i chatbot - e le chat in generale, anche live - supportano questi dialoghi continui, a qualunque ora l’utente scelga di instaurarli. Anche i luoghi preferiti dai clienti per entrare in contatto con le aziende non dovrebbero rappresentare un limite: ecco quindi che i chatbot iniziano a comparire, oltre che sui siti web aziendali, anche nei sistemi di messaggistica, come il Messenger di Facebook.

HubSpot, e noi come agenzia partner specializzata in b2b siamo assolutamente d’accordo, dà 3 consigli pratici per quanto concerne il conversational marketing del prossimo futuro.

Eccoli di seguito:

  1. predisporre una procedura formale per definire gli obiettivi delle chat, dai loro un preciso valore numerico (ad esempio il numero di marketing-qualified lead che devono diventare sales-qualified lead) e allinea il bot in questa direzione o, se ancora non l’hai attivato, attivalo con un target specifico
  2. testare spesso nuove tecnologie e nuovi strumenti, valutandone le performance per capire quali aiutino a migliorare l’esperienza degli utenti, dei clienti e dei lead
  3. personalizzare il più possibile le risposte dei chatbot, creando segmenti di contatti in base alle pagine del sito che hanno visitato, alla loro qualificazione nel sistema di lead scoring e così via…

Quali sono gli strumenti maggiormente utilizzati dalle aziende per il conversational marketing?

Ecco le risposte degli intervistati per il report di HubSpot:

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