Se vuoi scoprire i consigli per offrire un’esperienza di navigazione ottimale, continua a leggere!
Se le pagine si caricano in modo rapido, le possibilità che l’utente decida di abbandonare il sito diminuiscono. La riduzione dei tassi di abbandono (bounce rate), è un parametro importante per giudicare il livello di interesse e di coinvolgimento degli utenti.
Il tempo medio che gli utenti sono disposti ad aspettare affinché si carichi una pagina web è compreso tra 1 e 3 secondi.
A volte si verificano problemi a livello di codice che causano rallentamenti; in questo caso, è necessario l’intervento di uno sviluppatore che verifichi il disguido e lo risolva.
Spesso, però, bastano piccoli accorgimenti per rendere il sito b2b efficace e molto più rapido in breve tempo, senza dover intervenire nel back end.
Vediamo quali sono.
Immagini, video, infografiche, documenti scaricabili e file media in generale sono fondamentali per offrire valore agli utenti e garantire un’esperienza positiva.
Spesso però questi file possono rallentare il caricamento delle pagine perché sono più pesanti di una semplice stringa di testo e necessitano di più tempo per essere visualizzati in maniera corretta.
Rendere questi file più leggeri e ottimizzati può risolvere il problema o, per lo meno, rendere i tempi più brevi.
La dimensione ottimale di un’immagine per il web è di circa 100 kb, e non dovrebbe mai superare i 200 kb.
Per ridurne il peso, la prima cosa da fare è assicurarsi di caricare le immagini delle giuste dimensioni: perché caricare un’immagine larga 5000 pixel se deve occupare uno spazio di 400 pixel?
Anche il formato delle immagini può influire.
Ecco i più utilizzati e le relative caratteristiche:
Le richieste HTTP effettuate dalla pagina richiedono un certo tempo di caricamento; ottimizzarle rende il sito web aziendale più snello e performante.
Ma cosa si intende con richieste HTTP?
Ogni volta che un prospect visita il sito web dell’azienda, il browser (dell’utente) fa una chiamata al server che ospita la pagina che vuole visualizzare e chiede di mostrarne i contenuti (testi, immagini, video, ecc...).
Questa chiamata è una richiesta HTTP, conosciuta anche come protocollo di trasferimento ipertesti.
Una volta effettuata la richiesta, il server invia tutti i contenuti al browser dell’utente che, alla fine del processo, mostrerà la pagina web completa.
Per migliorare i tempi di caricamento è possibile:
C’è una stretta relazione tra velocità di caricamento di un sito e i font utilizzati.
I font web sono caratteri non presenti di default nel sistema operativo, ma che si scaricano dal web e si salvano in una cartella del sito o inserendo un link a librerie esterne.
Questi stili si aggiungono al numero di richieste HTTP e possono quindi causare rallentamenti.
Il consiglio è quello di utilizzare solo i font necessari e non l’intera famiglia di caratteri, per ridurre al minimo le varianti e il numero di aggiunte. Questo eviterà di sovraccaricare il sito b2b e permetterà di offrire un’esperienza più rapida ai visitatori.
È bene progettare in modo scrupoloso la struttura del sito web e l’utilizzo di stili e caratteri, per non avere effetti negativi sulle performance, ma ottenere allo stesso tempo un certo livello di personalizzazione.
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Un’idea potrebbe essere usare i web font per i titoli e i font di sistema per il testo, o viceversa.
Le prestazioni dell’hosting sono uno degli ingredienti fondamentali per un sito web veloce. È in questa fase che interviene il CDN. Vediamo cosa significa.
Il CDN (content delivery network) è una rete di server distribuiti in diversi punti del globo, che aiuta a velocizzare il tempo con cui i contenuti vengono restituiti agli utenti, basandosi sulla posizione degli utenti stessi.
Sebbene non sia un metodo rapido come la compressione delle immagini, si possono ottenere grandi benefici in termini di esperienza utente.
Il content delivery network è un supporto esterno a tutti gli effetti: per utilizzare questa rete, è necessario affidarsi a provider che diano la possibilità all’azienda di distribuire i contenuti agli utenti finali di tutto il mondo tramite la CDN stessa.
È bene valutare i pro e i contro dell’utilizzo di questa modalità di distribuzione, in base ai reali bisogni dell’impresa.
Gli errori 404 appaiono quando il server non riesce a raggiungere una pagina richiesta dall’utente e spesso accade perché tale pagina non esiste più.
Gli errori 404 causano diversi problemi:
Gli utenti percepiscono i link rotti come perdite di tempo prezioso ed è probabile che decidano di non tornare più sul sito e rivolgersi a un’altra azienda.
Anche se non incidono in modo diretto sulla velocità di caricamento delle pagine, avere un sito aziendale ottimizzato e performante significa anche dare ai prospect la possibilità di trovare subito ciò che cercano, evitando errori di qualsiasi genere.
Esistono diversi strumenti che servono proprio a verificare i tempi di caricamento delle pagine e a rintracciare i possibili errori.
Il consiglio è quello di procedere con questi test prima e dopo l’ottimizzazione, per capire se gli interventi effettuati abbiano davvero portato miglioramenti.
Ecco una lista dei programmi più conosciuti:
Le pagine del sito web aziendale che si caricano in tempi troppo lunghi incidono in modo negativo sull’immagine dell’impresa, causando insoddisfazione dei visitatori e tassi di rimbalzo elevati.
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