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Video marketing b2b: statistiche e consigli per un ROI positivo

Scritto da Laura Rinaldi | 16 luglio 2019

Negli ultimi anni i video stanno prendendo il sopravvento su tutte le piattaforme e i canali online come Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn. Le aziende investono sempre di più nei contenuti video, anche in virtù dei risultati positivi in termini di condivisioni sui social, tempo di permanenza sul sito, conversion rate e lead generation. Il video, quindi, sta acquisendo un ruolo sempre più rilevante nelle strategie di inbound marketing e nello sviluppo dei siti web aziendali, perché ha un impatto positivo anche in termini di SEO.

In questo articolo, analizzeremo i trend emergenti del video marketing b2b e ti daremo alcuni consigli per ottenere un ROI positivo.

Le basi per una strategia video marketing b2b di successo

La crescente richiesta di contenuti visuali sta avendo un impatto significativo sui team di marketing che continuano a cercare nuovi modi per coinvolgere i prospect e garantire loro esperienze sempre più personalizzate.

Per alcuni, questo si traduce nel tentativo di incorporare contenuti animati nel sito web, nei canali social e nelle campagne digitali, per favorire la consapevolezza e il coinvolgimento nei confronti dell'azienda.

Per altri, invece, significa investire in webinar, tutorial dimostrativi e interviste con lo scopo di supportare il processo d’acquisto.

Sicuramente, il ruolo sempre più centrale dei video sta costringendo le aziende a ripensare alle proprie strategie e a modificare l’approccio tradizionale ai social media e al content marketing, con l’obiettivo di diffondere materiali coinvolgenti per gli utenti.

Ecco alcuni consigli utili su come utilizzare i video all'interno della propria strategia di marketing b2b.

Creare contenuti ad hoc

Creare un solo formato e riproporlo in diverse piattaforme oggi non funziona più. Il trend è quello di realizzare video appositi per i canali di destinazione, che siano i social network, il blog, il canale YouTube o il sito web. Bisogna quindi considerare contenuti brevi che diano aggiornamenti flash sui trend del mercato, risposte a domande frequenti, brevi dialoghi con i clienti, dirette in stile Q&A o serie strutturate a episodi. Inoltre, stanno comparendo sui siti web aziendali sempre più call to action in formato video, ad esempio che mostrano una demo del prodotto o servizio, per coinvolgere il target e generare più lead.

Sperimentare nuovi formati

Il video è un potente mezzo per creare engagement, ma ci sono alcune tipologie che si stanno diffondendo sempre di più, portandolo al livello successivo. Stiamo parlando dei video a episodi. Nel 2018, un gran numero di aziende ha introdotto miniserie di video per diffondere contenuti ispirazionali o educativi in formato visuale. I vantaggi di questo formato sono diversi, ad esempio il fatto di poter anticipare i nuovi episodi, creare curiosità e suspence e promuovere tutta la serie attraverso modalità che sarebbero poco efficaci se i video fossero separati l’uno dall'altro.

Personalizzazione e interazione

Molte aziende stanno cercando di portare i propri contenuti a un livello superiore, introducendo call to action interattive nei loro canali per generare traffico immediato ai siti web e alle pagine social. Allo stesso tempo, gli esperti di marketing vogliono sperimentare, creando contenuti pensati per offrire un’esperienza sempre più immersiva: i video personalizzati che trasportano l’utente nella storia sono sempre più diffusi. Alcuni incorporano il nome del lead, dell’azienda o altre informazioni ricavate dal CRM per favorire l’engagement e offrire esperienze uniche e memorabili.

Perché creare una strategia di video marketing b2b?

La scelta di creare contenuti visuali, oltre a generare coinvolgimento e accrescere l’interesse degli utenti, può avere altre conseguenze positive sul business.

Per la forza vendita, i video sono uno strumento utile per semplificare il processo d’acquisto e facilitare il supporto ai clienti.

Spesso, infatti, aiutano a spiegare in modo semplice dei concetti molto complessi, mostrando ai prospect come risolvere le difficoltà riscontrate e creando una connessione molto più personale, già nelle prime fasi del processo.

Commerciali e account possono anche usare i formati visuali per inviare dimostrazioni e demo costruite su misura per il cliente, spiegazioni specifiche riguardo a particolari servizi, avvicinandosi sempre di più alla proposta di vendita.

Queste tipologie di contenuto possono essere create anche in azienda, usando una webcam e un semplice strumento di video editing.

Come misurare il successo di un video?

In passato, quando i video erano utilizzati solamente a scopo pubblicitario, le visualizzazioni erano la metrica più utilizzata per misurarne l’efficacia.

Oggi però, dato che questo formato viene utilizzato lungo tutto il funnel e attraverso diversi canali, bisogna analizzare nuove statistiche. Le aziende devono considerare il tempo medio speso sulla pagina, i tassi di abbandono, le visualizzazioni e il coinvolgimento in tutti i canali. Inoltre, è importante analizzare l’impatto sulla lead generation, sullo sviluppo della pipeline di vendita e sui ricavi.

La capacità di scavare a fondo permetterà alle imprese di essere più efficienti e di incrementare il ROI derivato dal video marketing.

Avviare una strategia di video marketing b2b non è né semplice né immediato, soprattutto se non si ha familiarità con gli strumenti da utilizzare e non si sa quali contenuti veicolare tramite questo mezzo. Purtroppo, iniziare senza un piano solido e ben strutturato non porterà nessun risultato.

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