Negli ultimi anni i video stanno prendendo il sopravvento su tutte le piattaforme e i canali online come Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn. Le aziende investono sempre di più nei contenuti video, anche in virtù dei risultati positivi in termini di condivisioni sui social, tempo di permanenza sul sito, conversion rate e lead generation. Il video, quindi, sta acquisendo un ruolo sempre più rilevante nelle strategie di inbound marketing e nello sviluppo dei siti web aziendali, perché ha un impatto positivo anche in termini di SEO.
In questo articolo, analizzeremo i trend emergenti del video marketing b2b e ti daremo alcuni consigli per ottenere un ROI positivo.
La crescente richiesta di contenuti visuali sta avendo un impatto significativo sui team di marketing che continuano a cercare nuovi modi per coinvolgere i prospect e garantire loro esperienze sempre più personalizzate.
Per alcuni, questo si traduce nel tentativo di incorporare contenuti animati nel sito web, nei canali social e nelle campagne digitali, per favorire la consapevolezza e il coinvolgimento nei confronti dell'azienda.
Per altri, invece, significa investire in webinar, tutorial dimostrativi e interviste con lo scopo di supportare il processo d’acquisto.
Sicuramente, il ruolo sempre più centrale dei video sta costringendo le aziende a ripensare alle proprie strategie e a modificare l’approccio tradizionale ai social media e al content marketing, con l’obiettivo di diffondere materiali coinvolgenti per gli utenti.
Ecco alcuni consigli utili su come utilizzare i video all'interno della propria strategia di marketing b2b.
Creare un solo formato e riproporlo in diverse piattaforme oggi non funziona più. Il trend è quello di realizzare video appositi per i canali di destinazione, che siano i social network, il blog, il canale YouTube o il sito web. Bisogna quindi considerare contenuti brevi che diano aggiornamenti flash sui trend del mercato, risposte a domande frequenti, brevi dialoghi con i clienti, dirette in stile Q&A o serie strutturate a episodi. Inoltre, stanno comparendo sui siti web aziendali sempre più call to action in formato video, ad esempio che mostrano una demo del prodotto o servizio, per coinvolgere il target e generare più lead.
Il video è un potente mezzo per creare engagement, ma ci sono alcune tipologie che si stanno diffondendo sempre di più, portandolo al livello successivo. Stiamo parlando dei video a episodi. Nel 2018, un gran numero di aziende ha introdotto miniserie di video per diffondere contenuti ispirazionali o educativi in formato visuale. I vantaggi di questo formato sono diversi, ad esempio il fatto di poter anticipare i nuovi episodi, creare curiosità e suspence e promuovere tutta la serie attraverso modalità che sarebbero poco efficaci se i video fossero separati l’uno dall'altro.
Molte aziende stanno cercando di portare i propri contenuti a un livello superiore, introducendo call to action interattive nei loro canali per generare traffico immediato ai siti web e alle pagine social. Allo stesso tempo, gli esperti di marketing vogliono sperimentare, creando contenuti pensati per offrire un’esperienza sempre più immersiva: i video personalizzati che trasportano l’utente nella storia sono sempre più diffusi. Alcuni incorporano il nome del lead, dell’azienda o altre informazioni ricavate dal CRM per favorire l’engagement e offrire esperienze uniche e memorabili.
La scelta di creare contenuti visuali, oltre a generare coinvolgimento e accrescere l’interesse degli utenti, può avere altre conseguenze positive sul business.
Per la forza vendita, i video sono uno strumento utile per semplificare il processo d’acquisto e facilitare il supporto ai clienti.
Spesso, infatti, aiutano a spiegare in modo semplice dei concetti molto complessi, mostrando ai prospect come risolvere le difficoltà riscontrate e creando una connessione molto più personale, già nelle prime fasi del processo.
Commerciali e account possono anche usare i formati visuali per inviare dimostrazioni e demo costruite su misura per il cliente, spiegazioni specifiche riguardo a particolari servizi, avvicinandosi sempre di più alla proposta di vendita.
Queste tipologie di contenuto possono essere create anche in azienda, usando una webcam e un semplice strumento di video editing.
In passato, quando i video erano utilizzati solamente a scopo pubblicitario, le visualizzazioni erano la metrica più utilizzata per misurarne l’efficacia.
Oggi però, dato che questo formato viene utilizzato lungo tutto il funnel e attraverso diversi canali, bisogna analizzare nuove statistiche. Le aziende devono considerare il tempo medio speso sulla pagina, i tassi di abbandono, le visualizzazioni e il coinvolgimento in tutti i canali. Inoltre, è importante analizzare l’impatto sulla lead generation, sullo sviluppo della pipeline di vendita e sui ricavi.
La capacità di scavare a fondo permetterà alle imprese di essere più efficienti e di incrementare il ROI derivato dal video marketing.
Avviare una strategia di video marketing b2b non è né semplice né immediato, soprattutto se non si ha familiarità con gli strumenti da utilizzare e non si sa quali contenuti veicolare tramite questo mezzo. Purtroppo, iniziare senza un piano solido e ben strutturato non porterà nessun risultato.
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