Se i vantaggi sono evidenti, distinguersi dai competitor con soluzioni uniche ed efficaci può sembrare complesso. L’articolo di oggi ti darà qualche spunto per cogliere il meglio da questa strategia. Continua a leggere per saperne di più.
Secondo uno studio pubblicato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano a febbraio 2021, l’intelligenza artificiale è stata cruciale per affrontare i mesi più complessi della pandemia. La ricerca ha evidenziato come il mercato in Italia valga oggi 300 milioni di euro, segnando una crescita del 15% rispetto al 2019.
Tuttavia, l’aspetto più interessante riguarda le iniziative in sviluppo, tra cui i sistemi di virtual assistant e chatbot che registrano un +28% in un solo anno: si tratta delle soluzioni che hanno segnato il tasso maggiore in termini di risorse.
Senza dubbio, che il conversational marketing - la possibilità per gli utenti di interagire con l’azienda nei tempi e modi che preferiscono - è considerato un’imperdibile opportunità.
I chatbot rappresentano la tecnologia che sostiene questo modello di interazione, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni degli utenti in tempo reale. Questi strumenti guidano i visitatori del sito aziendale verso le risposte che cercano, offrendo un’esperienza di navigazione semplice e senza barriere.
I sistemi più avanzati garantiscono accuratezza e precisione di risposta, grazie anche alle capacità potenziate dei processi automatizzati. Il risultato è un percorso personalizzato che supporta gli utenti, fornendo un servizio all’altezza delle aspettative.
I dati registrati dall’Osservatorio del Politecnico di Milano ci suggeriscono che è già diffusa una forte consapevolezza rispetto ai vantaggi che riservano questi strumenti. Tuttavia, questo non è sufficiente per incrementare le opportunità commerciali e velocizzare la conversione da utenti anonimi a potenziali clienti.
Per distinguersi dai concorrenti è necessario applicare qualche pratico consiglio. Cominciamo dal primo.
Oggi, molti siti utilizzano i chatbot e questo li rende meno appetibili all’occhio umano; in altre parole, gli utenti sono così abituati alla presenza di queste finestre a comparsa che ormai non fanno più caso alla loro presenza. Talvolta, i pop up vengono chiusi senza nemmeno essere letti.
Occorre quindi focalizzarsi sulla personalità di questi strumenti, non solo da un punto di vista di contenuto. Il messaggio veicolato è una leva efficace per ottenere il risultato auspicato, ma non l’unica.
È necessario catturare l’attenzione degli utenti con creatività ed empatia. In questa fase, i colori, la grafica e la modalità di comparsa influenzano la user experience e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi.
Una delle sfide più complesse per le aziende che integrano i chatbot è la personalizzazione dell’esperienza di navigazione; sapevi che i messaggi standard possono essere sostituiti da contenuti su misura?
È sufficiente disporre di qualche informazione aggiuntiva, fornita dall’utente in una precedente navigazione, ad esempio, e i visitatori possono essere chiamati per nome. I dati registrati sui prospect possono essere utili anche per suggerire un percorso di navigazione ad hoc, basato su ricerche passate.
Conoscere il target permette di focalizzare il messaggio su uno specifico pain e supportare così l'azienda che entra in contatto con un utente per la prima volta.
Una volta avviata la tecnologia chatbot, è il momento di integrare qualche opzione aggiuntiva. Ad esempio, perché prevedere la comparsa del pop up solo in homepage?
Uno dei consigli più efficaci per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti è offrire una guida nei punti più strategici del sito web aziendale.
Ciò non significa impostare una struttura di messaggistica identica in ogni pagina che, al contrario, rischierebbe di vanificare tutti gli sforzi di ottimizzazione. La struttura delle chat dovrebbe essere personalizzata sulla base dell’offerta delle pagine web più importanti per l’azienda.
Ad esempio:
A proposito di buyer’s journey, è possibile velocizzare il processo con il conversational marketing?
Le tecnologie automatizzate offrono un vantaggio imperdibile alle imprese; la sola possibilità di mettersi in contatto con le aziende in qualunque momento rappresenta un valore aggiunto importante per l’utente.
L’aspetto che fa davvero la differenza è la capacità degli algoritmi di individuare le necessità degli utenti e indirizzarli verso il percorso giusto; il buyer’s journey si compone di fasi molto diverse tra loro che richiedono un’attenzione adeguata.
Se un prospect ha bisogno di approfondire un tema specifico, dovrà essere indirizzato verso i contenuti più adatti. Allo stesso modo, un lead può aver richiesto una demo e aver bisogno di una consulenza; in questo caso, i contenuti di approfondimento non risponderanno in modo adeguato alla sua necessità.
Infine, un potenziale cliente potrebbe essere pronto per finalizzare l’acquisto, in questo caso è necessario accelerare il più possibile il passaggio alla forza vendita.
Per snellire il processo di conversational marketing, è possibile integrare attività parallele strategiche; sappiamo che tra gli elementi che influenzano l’efficacia dei messaggi c’è l’intenzione degli utenti.
Ci sono diversi modi per entrare in contatto con prospect qualificati, già orientati verso una soluzione; ad esempio, è possibile creare delle inserzioni Google che targettizzino parole chiave strategiche e indirizzino a pagine rilevanti integrate con i chatbot. Lavorando in sinergia, le due attività assicurano ottimi risultati in breve tempo.
Le aziende hanno anche la possibilità di utilizzare gli intent data o dati di comportamento degli utenti. Si tratta di informazioni rilevanti sull’attività digitale attribuita agli indirizzi IP; l’analisi di queste informazioni gioca un ruolo chiave nell’aumento delle conversioni, dal momento che permette di attivare strategie precise.
Nell’articolo di oggi, abbiamo parlato di conversational marketing con alcuni consigli per migliorare l’efficacia dei chatbot e guidare gli utenti verso le soluzioni che cercano.
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