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Marketing b2b: misurare l’efficacia delle campagne sponsorizzate

Scritto da Janine Fiorani | 7 giugno 2022

Tra le attività di marketing b2b che possono supportare la strategia inbound, troviamo le campagne sponsorizzate, una risorsa preziosa per raggiungere importanti risultati.

Perché si riveli performante, un piano di digital advertising deve essere studiato nei minimi dettagli, dai messaggi al target, passando per la scelta della piattaforma. Ma è tutto qui?

Nell’articolo di oggi ti spiegheremo come capire se la strategia adv stia andando nella giusta direzione oppure se sia necessario intervenire con alcune modifiche; scoprirai quali sono gli strumenti adatti ad analizzare le campagne e valutare l’efficacia delle attività.

Il marketing b2b passa anche da campagne adv

Sono diverse le ragioni che possono portare le aziende che hanno intrapreso una strategia di inbound marketing a optare anche per campagne sponsorizzate.

Queste attività possono essere utilizzate in parallelo a un piano di marketing b2b, per raggiungere subito un primo risultato in termini di performance e traffico attirato.

Inbound e content marketing, infatti, richiedono tempo prima di vedere raggiunti i primi obiettivi in termini di posizionamento e conversione dei lead.

Allo stesso modo, mercati molto settoriali e di nicchia potrebbero non ottenere il massimo delle performance anche nel lungo termine: in questo caso, supportare le attività con campagne di marketing può aiutare a superare l’ostacolo del numero limitato di ricerche organiche, targettizzando account specifici.

Al netto delle motivazioni alla base della scelta di affidarsi a contenuti sponsorizzati, c’è un elemento che non può essere in nessun caso mai sottovalutato: l’importanza di misurare i risultati delle campagne.

Le performance raggiunte dalla strategia di digital advertising devono essere lette nel modo corretto, attraverso gli strumenti più adatti; il rischio di non riuscire a misurare in modo opportuno l’efficacia di quest’attività è di non cogliere i migliori benefici - soprattutto quando è necessario modificarne degli aspetti per massimizzare ancor di più i risultati.

Nel corso di questo articolo analizzeremo il ruolo di ROI, ROMI e ROAS e vedremo come comprendere da subito il valore delle attività.

ROI

Il ritorno sull’investimento misura il guadagno che si è ottenuto dall’investimento, appunto. La formula è piuttosto semplice: dall’utile ottenuto da un’attività si sottrae il costo necessario per avviarla, quindi si divide per il costo e si moltiplica tutto per cento:

ROI = (UTILE – COSTO CAMPAGNA) / COSTO CAMPAGNA X 100

Nell’ambito di una campagna sponsorizzata, bisogna fare attenzione all’utile considerato; un’analisi accurata e mirata alla valutazione della singola sponsorizzazione deve escludere da questa voce qualunque ritorno non attribuibile alla campagna adv.

Quindi, ipotizzando che in parallelo ai risultati generati dalla campagna sponsorizzata, si sia misurato un risultato dall’organico, questo non dovrebbe essere considerato.

Il ROI è un parametro molto importante per comprendere l’efficacia dell’investimento, tuttavia il valore delle campagne di marketing si misura anche da altri indicatori non tangibili – come il numero di MQL/SQL generati o di riunioni di approfondimento fissate. Questi risultati non rappresentano un guadagno in senso stretto, ma sono altrettanto importanti per valutare il successo di una strategia.

ROMI

Rispetto al ROI, il ritorno sugli investimenti di marketing è una finestra più ampia, necessaria per calcolare l’utile ottenuto da tutte le attività di marketing.

Le imprese possono scegliere di analizzare i risultati solo di specifiche campagne, oppure di guardare più ad ampio spettro.

Ad ogni modo, anche in questo caso, la formula non è per nulla complessa: alle entrate generate dal marketing si sottraggono il costo delle merci e le spese di marketing, si divide per le spese di marketing, il tutto moltiplicato per cento.

ROMI = (UTILE DAL MARKETING – COSTO DELLE MERCI – SPESE MARKETING) / SPESE MARKETING X 100

L’interpretazione dell’efficacia della strategia è piuttosto immediata: se il ROMI è inferiore al 100%, allora la campagna ha generato perdite, se supera il 100% ha portato a un guadagno.

ROAS

Il ritorno sugli investimenti di advertising è un’ulteriore variante del ROI, che può essere utilizzata per ottenere un risultato sommario sui lordi generati dalle campagne.

Il suo calcolo è ancora più semplice e si ottiene a partire dal rapporto tra utili e costo.

ROAS = UTILE DA ADV / COSTO ADV X 100

Si tratta di una formula molto smart, ideale per valutare l’efficacia delle campagne di marketing digitali; tuttavia, questo dato si concentra sul ritorno dell’investimento in campagne sponsorizzate, senza considerare la redditività dall’investimento nel suo insieme.

Possiamo concludere che, sì, questi indicatori di performance sono tutti utili, ma per coglierne i migliori vantaggi è indispensabile selezionarli con criterio.

Per comprendere quale formula permetta di estrarre i dati più adatti, occorre effettuare un’analisi specifica che comprenda diversi fattori, tra cui:

  • obiettivi di marketing
  • KPI
  • canali scelti per l’adv

Un’agenzia specializzata in marketing b2b può supportarti nella scelta delle migliori strategie per ottenere risultati sia nel lungo termine, con campagne inbound e content marketing, sia nel breve termine, attraverso attività sponsorizzate mirate.

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