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Pillole di inbound marketing: creare email più efficaci

Scritto da Valeria Caglioni | 22 marzo 2022

In questa serie di pillole dedicate all’inbound marketing b2b ci stiamo concentrando su tutte le attività digitali che possono essere orientate a un approccio più efficace, capace di attrarre potenziali clienti interessati all’azienda anziché provare a colpire il pubblico target con messaggi generici.

Nell’articolo di oggi parleremo del canale email, forse uno dei più abusati e allo stesso tempo sottovalutati nel modo del digital marketing.

Perché applicare l’inbound marketing alle email b2b?

Ottenere l’attenzione dei potenziali clienti diventa sempre più difficile: una strategia inbound marketing basata sui contenuti aiuta ad attirarli nel momento in cui stanno eseguendo una ricerca correlata alle soluzioni offerte dell’azienda. Tuttavia, per arrivare ai risultati in termini di posizionamento nei risultati di ricerca, serve tempo e impegno; ecco perché ancora molte aziende si affidano a liste acquistate di indirizzi email – anche qualificati – ma che non hanno espresso interesse nei loro confronti.

Oltre a essere una violazione del GDPR, questa pratica di email “a freddo” non è efficace dal punto di vista del ROI, proprio come non lo è più il cold calling.

Ecco alcune statistiche sull’email marketing
  • nel 2021, Statista ha calcolato in quasi 320 miliardi le email inviate (e ricevute) ogni giorno
  • la previsione per il 2022 supera i 333 miliardi di email inviate e ricevute ogni giorno
  • il tasso di apertura medio calcolato su tutti i settori analizzati da constantcontact.com è del 29.55% (dato aggiornato a febbraio 2022)
  • nel suo State of Marketing Report, HubSpot indica come il 35% degli uffici marketing invii ai clienti da 3 a 5 email ogni settimana
  • la stessa fonte parla di un incremento del 760% dei volumi generati dall’email marketing per chi crea campagne segmentate in base alle esigenze e ai comportamenti dei contatti

Resistere alla tentazione di inviare email a freddo è fondamentale per la riuscita di una campagna; si tratta infatti di un approccio obsoleto che rischia anche di compromettere la reputazione del dominio e quindi del sito aziendale, oltre a non generare lead qualificati né opportunità commerciali concrete.

Come applicare la strategia di inbound marketing alle email?

Il primo consiglio è quello di avvalersi del supporto prezioso delle attività di content marketing:

  • inviando una newsletter con i migliori articoli del blog aziendale
  • promuovendo un ebook gratuito accessibile compilando un semplice form
  • condividendo un video che racconti in modo chiaro una soluzione utile
  • invitando i contatti a iscriversi a un evento

In questo modo, le email avranno un obiettivo legato al coinvolgimento rispetto ai contenuti e allo stesso tempo un intento più educativo che puramente commerciale.

I contatti terranno a mente l’azienda come punto di riferimento principale per il settore, la inizieranno a considerare un valido alleato nella ricerca di risposte e sapranno a chi rivolgersi quando maturerà l’esigenza di acquisto vera e propria.

Nella pillola di inbound marketing di oggi, abbiamo visto come anche l’email marketing possa essere considerata un’attività apprezzata dai potenziali clienti, ma è essenziale attenersi a poche e semplici regole.

Innanzitutto, i messaggi devono essere autorizzati da parte dei destinatari, personalizzati in base alle liste segmentate nel CRM e il più possibile utili. In questo modo, non vedrai “solo” aumentare l’engagement e migliorare la reputazione dell’azienda, ma otterrai lead molto più qualificati.

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