In questa serie di pillole dedicate all’inbound marketing b2b ci stiamo concentrando su tutte le attività digitali che possono essere orientate a un approccio più efficace, capace di attrarre potenziali clienti interessati all’azienda anziché provare a colpire il pubblico target con messaggi generici.
Nell’articolo di oggi parleremo del canale email, forse uno dei più abusati e allo stesso tempo sottovalutati nel modo del digital marketing.
Ottenere l’attenzione dei potenziali clienti diventa sempre più difficile: una strategia inbound marketing basata sui contenuti aiuta ad attirarli nel momento in cui stanno eseguendo una ricerca correlata alle soluzioni offerte dell’azienda. Tuttavia, per arrivare ai risultati in termini di posizionamento nei risultati di ricerca, serve tempo e impegno; ecco perché ancora molte aziende si affidano a liste acquistate di indirizzi email – anche qualificati – ma che non hanno espresso interesse nei loro confronti.
Oltre a essere una violazione del GDPR, questa pratica di email “a freddo” non è efficace dal punto di vista del ROI, proprio come non lo è più il cold calling.
Resistere alla tentazione di inviare email a freddo è fondamentale per la riuscita di una campagna; si tratta infatti di un approccio obsoleto che rischia anche di compromettere la reputazione del dominio e quindi del sito aziendale, oltre a non generare lead qualificati né opportunità commerciali concrete.
Il primo consiglio è quello di avvalersi del supporto prezioso delle attività di content marketing:
In questo modo, le email avranno un obiettivo legato al coinvolgimento rispetto ai contenuti e allo stesso tempo un intento più educativo che puramente commerciale.
I contatti terranno a mente l’azienda come punto di riferimento principale per il settore, la inizieranno a considerare un valido alleato nella ricerca di risposte e sapranno a chi rivolgersi quando maturerà l’esigenza di acquisto vera e propria.
Nella pillola di inbound marketing di oggi, abbiamo visto come anche l’email marketing possa essere considerata un’attività apprezzata dai potenziali clienti, ma è essenziale attenersi a poche e semplici regole.
Innanzitutto, i messaggi devono essere autorizzati da parte dei destinatari, personalizzati in base alle liste segmentate nel CRM e il più possibile utili. In questo modo, non vedrai “solo” aumentare l’engagement e migliorare la reputazione dell’azienda, ma otterrai lead molto più qualificati.
Per sapere se l'approccio inbound fa per te, richiedi subito una sessione online gratuita!
Sei un direttore commerciale, responsabile marketing o un CEO? Vuoi semplicemente approfondire le dinamiche del mondo b2b?
Iscriviti al blog di Fontimedia per essere aggiornato sulle novità:
• marketing & vendite
• content & digital
• SEO & web
In Fontimedia aiutiamo le aziende b2b a sviluppare strategie di digital marketing vincenti progettandole in base agli obiettivi e alle esigenze di ogni realtà.
Scrivi un commento