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Anche se il termine story nel digital marketing b2b potrebbe subito richiamare alla mente un’attività legata ai social network come Instagram o Snapchat, la pratica del raccontare storie in realtà è molto più di una tendenza effimera.
Lo storytelling aziendale è infatti uno degli strumenti più efficaci a disposizione di chi si occupa di content marketing in tutte le sue forme, sia scritto – tramite articoli del blog, eBook, pagine del sito o case history – sia video.
Per farlo bene, tuttavia, è necessario avere una strategia solida che risponda ad alcune domande di fondo.
La ragione sta nella natura umana che è portata a raccontare storie, proprio come a ridere o commuoversi: le storie sono state usate da sempre per comunicare, istruire, creare legami e condividere informazioni.
Perché questa attività insita nel nostro DNA si trasformi in una tecnica efficace per la content strategy, però, è necessario avere la risposta ad altre domande.
Attenzione: non ti stiamo chiedendo di raccontare nei dettagli il prodotto realizzato o il servizio proposto, bensì il modo in cui le soluzioni offerte ai clienti possono rendere il loro lavoro più efficiente e le loro giornate migliori!
Andando oltre l’elenco di funzioni, una storia efficace inserisce i contenuti strategici per l’azienda nel contesto narrativo, aiutando i clienti a immedesimarsi nel racconto.
Secondo il 2021 Content Preferences Survey Report citato in questo articolo, infatti, il 38% dei buyer b2b intervistati sostengono che i contenuti dei potenziali fornitori sarebbero molto più efficaci se gli aspetti più commerciali fossero ridotti al minimo.
In altre parole, a nessuno piacciono i tentativi espliciti di vendere qualcosa.
È per questo che lo storytelling inserito nel content marketing b2b funziona: perché offre un’esperienza diversa rispetto alla comunicazione promozionale e pubblicitaria tradizionale, cattura l’attenzione del pubblico target e mantiene alto il coinvolgimento grazie a una connessione empatica.
Inoltre, aiuta a stabilire quel legame di fiducia così fondamentale per finalizzare ogni trattativa commerciale.
Infine, un altro aspetto davvero interessante è la capacità di restare impressi nella mente del prospect attraverso lo storytelling:
Le persone ricordano qualunque cosa con maggiore facilità, se associata a un’esperienza emozionante.
Ora che abbiamo definito l’importanza della componente storytelling nel content marketing b2b, è il momento di entrare nel concreto dei modelli per costruire un racconto adattabile a tutti i canali:
Il modello StoryBrand è un adattamento della struttura narrativa del viaggio dell’eroe, nella quale il protagonista/cliente affronta una sfida e l’azienda – con le sue soluzioni – lo aiuta a superarle.
È composto da 7 passaggi:
Anche questo modello si basa sulla risoluzione di un conflitto, ma ne riduce la struttura in 3 passaggi:
PAS è l’acronimo di problem-agitate-solve (in italiano potremmo dire problema-agita-risolvi). A differenza delle due strutture precedenti, comuni anche nella letteratura o nel cinema, questa è caratteristica del copywriting.
Ecco i 3 passaggi:
Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di storytelling aziendale, analizzando i tre modelli principali per definire il racconto del business.
Qualunque sia l’approccio scelto, la storia ti aiuterà a creare contenuti più efficaci per raggiungere i clienti in target e aiutarli a scoprire le soluzioni alle loro sfide principali. I buyer oggi hanno bisogno di rapportarsi con persone che condividano i loro stessi valori, abbiano esperienza nel campo e, soprattutto, mantengano le promesse. E tu, sei pronto per il tuo “e vissero tutti felici e contenti”?