Il b2b video marketing è un'attività digitale efficace, perché permette di rispondere alle domande degli utenti attraverso un formato pratico e coinvolgente.
Così come avviene per i contenuti scritti - pagine web, articoli del blog e guide scaricabili - anche la struttura dei video richiede una definizione attenta. Nell’articolo di oggi, analizzeremo gli aspetti essenziali per una stategia che centri gli obiettivi.
6 elementi di b2b video marketing da non sottovalutare
La produzione di contenuti video è indispensabile nel marketing digitale di oggi; si tratta di un formato apprezzato sia dalle aziende, sia dai buyer.
Le prime hanno la possibilità di veicolare concetti in modo chiaro e immediato. A loro volta, gli utenti possono trovare risposte a dubbi e criticità in pochi minuti.
Per orientare la strategia di b2b video marketing al ciclo di vendita, i contenuti devono essere sviluppati in base a regole precise che approfondiremo nei prossimi paragrafi.
Puoi cliccare sulle singole voci per passare subito all'argomento di tuo interesse:
Diversificare i contenuti permette di offrire agli utenti strumenti unici, a cui fanno capo linguaggi e modalità di comunicazione specifici.
Si tratta di un approccio indispensabile per farsi conoscere dai prospect e per fidelizzare i clienti acquisiti.
La quantità dei formati utilizzati non deve però essere confusa con la qualità.
Da un lato, più contenuti si propongono al pubblico target, più aumentano le probabilità di incuriosire i prospect. Dall’altro lato, è fondamentale creare prodotti validi.
Entriamo nel dettaglio delle regole strutturali del video marketing.
1) Teaser
Questo termine deriva dal verbo inglese to tease che significa stuzzicare. Attirare l’attenzione è l’obiettivo del teaser, che nel b2b video marketing coincide con i primi 10-30 secondi del contenuto multimediale.
Il teaser crea curiosità e stimola l’interesse degli utenti in target dando risalto a dubbi, domande e criticità: in questa fase, concentrarsi sui pain è essenziale per mantenere viva l’attenzione.
Infatti, non importa quanto un video sia valido e ben fatto; se i primi secondi non incuriosiscono chi guarda, non si otterranno i risultati sperati in termini di visualizzazioni e conversioni.
2) Logo animato
Ai primi secondi di teaser segue l’animazione, ovvero una presentazione dinamica del logo aziendale.
Si tratta di un elemento importante che conferisce al contenuto un valore di professionalità. Spesso, l’animazione è accompagnata da musiche e suoni che possono terminare con una dissolvenza.
Sul mercato esistono diversi siti per acquistare le animazioni del logo, come Envato Studio e VideoHive; è necessario poi affidarsi ad un software professionale completo per modificare le animazioni, come Adobe After Effects.
3) Introduzione
La domanda sorge spontanea: qual è la differenza tra teaser e introduzione?
Rispetto al teaser - che ha il compito di catturare in pochi secondi l’attenzione degli utenti - l’introduzione si concentra sugli argomenti chiave.
Qui, i protagonisti del video si presentano, descrivono il proprio ruolo in breve e propongono un’analisi più precisa dei temi trattati. Proprio come il teaser, anche l’introduzione dovrebbe durare circa 30 secondi.
4) Segmenti narrativi
Conclusa l’introduzione, entriamo nel cuore della narrazione.
Il primo aspetto da chiarire è che non esistono indicazioni precise sul minutaggio ideale per aumentare le riproduzioni del video. Meglio optare sempre per contenuti chiari e concentrati sui concetti chiave per l'utente in target.
Questo formato multimediale deve avere una struttura coerente e lineare, con gli argomenti che seguono un filo logico, in modo che gli utenti li comprendano a pieno.
Nel caso di video troppo lunghi – come demo e tutorial – si può optare per la divisione in capitoli, un' opzione offerta anche da YouTube.
La suddivisione del contenuto multimediale in segmenti consente di visualizzare una barra cliccabile nel cursore di riproduzione.
5) Call to action
I video sono ottimi strumenti per attrarre utenti e generare nuovi lead. Per questa ragione, è utile includere le call to action nei video pubblicati sul sito web aziendale.
Offrire agli utenti l’opportunità di approfondire l’argomento, richiedere una consulenza o iscriversi alla newsletter è una soluzione apprezzata e decisiva per le conversioni.
Come inserire una CTA?
Utilizzando una piattaforma di marketing come HubSpot, è possibile creare e inserire le call to action nei video in tempo reale.
Anche le piattaforme come YouTube dispongono di strumenti integrati per la lead generation.
6) Outro
L’outro non è altro che la schermata finale del video. Può richiamare la stessa animazione che precede l’introduzione ed essere accompagnata da alcune informazioni aggiuntive, come:
- l’url del sito web aziendale
- il link al brano utilizzato come sottofondo musicale
Questo elemento contribuisce a migliorare la qualità del formato, lasciando all’utente un ricordo vivo e positivo dell’esperienza appena vissuta.
Nell’articolo di oggi, abbiamo parlato di b2b video marketing, una risorsa preziosa per la crescita aziendale.
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