Come capire quando il conversion rate non è ottimale? Ne parliamo nell’articolo di oggi.
Le landing page hanno caratteristiche differenti rispetto alle normali pagine di un sito web b2b. Essendo create per raggiungere obiettivi specifici, hanno una struttura diversa e presentano strategie di conversione peculiari. La metrica che si prende in considerazione quando si parla di una landing page efficace è il tasso di conversione, ovvero la percentuale di visitatori che completa una determinata azione sulla pagina.
Senza contestualizzare il dato in questione considerare ulteriori fattori, è impossibile dare una risposta sensata.
La chiave è monitorare i dati e continuare a ottimizzare le landing page, per aumentarne il tasso di conversione. Si tratta di un processo fatto di prove e test, su base mensile, che ha inizio da queste domande:
Proviamo a rispondere con qualche esempio concreto.
Innanzitutto, bisogna partire dai dati. In particolare, è necessario avere a disposizione:
Le URL che presentano un traffico elevato e un conversion rate basso sono quelle più interessanti, perché forniscono maggiori opportunità di miglioramento. In questo caso, significa che molti utenti visitano la pagina, ma pochi compiono l’azione desiderata. La chiave è provare a capire il motivo e modificare la pagina di conseguenza.
La prima cosa da fare è stabilire le priorità.
Immaginiamo di analizzare le landing page di un sito web b2b (i dati sono su base mensile):
Presenta una media di 500 visitatori, con un tasso di conversione del 10%. Inizieremo da questa pagina, dato che è molto visitata, ma gli utenti convertono molto poco. Significa che qualcosa non va.
Presenta una media di 456 visitatori, con un tasso di conversione del 26%. Converte meglio rispetto alla 1, ma i volumi mostrano che, migliorando ulteriormente il tasso di conversione, si potranno generare molti più lead. È quindi la seconda pagina da rivedere.
Presenta una media di 344 visitatori, con un tasso di conversione del 50%. Questa landing page ha valori molto buoni, può essere analizzata per capire quali sono i punti forti che hanno permesso di ottenere i risultati e provare a replicarli nelle altre pagine.
Presenta una media di 320 visitatori, con un tasso di conversione del 5%. Probabilmente si tratta di una pagina di contatto, in cui gli utenti tipicamente non compiono azioni. Non necessita di interventi urgenti.
Presenta una media di 190 visitatori, con un tasso di conversione del 12%. Non è prioritaria, dato che i visitatori sono pochi, ma bisogna comunque intervenire per cercare di migliorare le sue performance.
Dopo aver stabilito un piano di azione, si può iniziare a sperimentare, modificando una variabile alla volta.
Solo in questo modo si potrà comprendere quale cambiamento sia risultato efficace ed eventualmente replicarlo nelle altre landing page. Ecco gli elementi a cui prestare attenzione.
L'ideale è effettuare una modifica e analizzare nuovamente la pagina il mese successivo, per verificare se il tasso di conversione è migliorato o meno. Deve diventare un vero e proprio schema da applicare in modo continuativo, con l’obiettivo di generare un numero sempre maggiore di lead.
Per chi è alle prime armi potrebbe sembrare un processo complicato, ecco perché è utile affidarsi a un’agenzia specializzata in marketing b2b che conosce bene le variabili in gioco ed è in grado di individuare subito gli elementi da migliorare in una pagina poco efficace.
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