Il tasso di conversione delle landing page è una delle metriche più rilevanti, quando si parla di lead generation b2b. Per questo è importante monitorarlo costantemente e, quando il numero di lead risulta basso rispetto al benchmark, fare gli aggiustamenti necessari.
Come capire quando il conversion rate non è ottimale? Ne parliamo nell’articolo di oggi.
Come migliorare la landing page e generare più lead
Le landing page hanno caratteristiche differenti rispetto alle normali pagine di un sito web b2b. Essendo create per raggiungere obiettivi specifici, hanno una struttura diversa e presentano strategie di conversione peculiari. La metrica che si prende in considerazione quando si parla di una landing page efficace è il tasso di conversione, ovvero la percentuale di visitatori che completa una determinata azione sulla pagina.
Un tasso di conversione del 20% può essere considerato buono?
Senza contestualizzare il dato in questione considerare ulteriori fattori, è impossibile dare una risposta sensata.
La chiave è monitorare i dati e continuare a ottimizzare le landing page, per aumentarne il tasso di conversione. Si tratta di un processo fatto di prove e test, su base mensile, che ha inizio da queste domande:
- da quali pagine iniziare?
- che tipo di modifiche effettuare?
- quanto tempo è meglio attendere prima di vedere qualche cambiamento?
- quante modifiche prevedere?
Proviamo a rispondere con qualche esempio concreto.
Innanzitutto, bisogna partire dai dati. In particolare, è necessario avere a disposizione:
- la lista delle URL di ogni landing page del sito web
- il numero di visitatori che ogni mese atterrano sulle diverse pagine
- i tassi di conversione di ogni landing page su base mensile
Le URL che presentano un traffico elevato e un conversion rate basso sono quelle più interessanti, perché forniscono maggiori opportunità di miglioramento. In questo caso, significa che molti utenti visitano la pagina, ma pochi compiono l’azione desiderata. La chiave è provare a capire il motivo e modificare la pagina di conseguenza.
La prima cosa da fare è stabilire le priorità.
Immaginiamo di analizzare le landing page di un sito web b2b (i dati sono su base mensile):
Landing page 1
Presenta una media di 500 visitatori, con un tasso di conversione del 10%. Inizieremo da questa pagina, dato che è molto visitata, ma gli utenti convertono molto poco. Significa che qualcosa non va.
Landing page 2
Presenta una media di 456 visitatori, con un tasso di conversione del 26%. Converte meglio rispetto alla 1, ma i volumi mostrano che, migliorando ulteriormente il tasso di conversione, si potranno generare molti più lead. È quindi la seconda pagina da rivedere.
Landing page 3
Presenta una media di 344 visitatori, con un tasso di conversione del 50%. Questa landing page ha valori molto buoni, può essere analizzata per capire quali sono i punti forti che hanno permesso di ottenere i risultati e provare a replicarli nelle altre pagine.
Landing page 4
Presenta una media di 320 visitatori, con un tasso di conversione del 5%. Probabilmente si tratta di una pagina di contatto, in cui gli utenti tipicamente non compiono azioni. Non necessita di interventi urgenti.
Landing page 5
Presenta una media di 190 visitatori, con un tasso di conversione del 12%. Non è prioritaria, dato che i visitatori sono pochi, ma bisogna comunque intervenire per cercare di migliorare le sue performance.
Dopo aver stabilito un piano di azione, si può iniziare a sperimentare, modificando una variabile alla volta.
Solo in questo modo si potrà comprendere quale cambiamento sia risultato efficace ed eventualmente replicarlo nelle altre landing page. Ecco gli elementi a cui prestare attenzione.
- Frm: più campi sono presenti, minore è il conversion rate
- Titolo e sottotitolo: uno dovrebbe essere più creativo e l’altro più pratico e diretto, per fere percepire agli utenti il valore aggiunto e dia loro le informazioni che cercano
- Elementi visivi: può essere efficace provare ad aggiungere un’immagine, un video o modificarne la collocazione
- Testi: il consiglio è renderli concisi, ma coinvolgenti, in modo da invogliare i visitatori a compiere l’azione richiesta
- Testimonianze: può risultare utile inserire i commenti di altri utenti, soprattutto nel caso in cui la landing page inviti a scaricare un contenuto o prenotare una demo
L'ideale è effettuare una modifica e analizzare nuovamente la pagina il mese successivo, per verificare se il tasso di conversione è migliorato o meno. Deve diventare un vero e proprio schema da applicare in modo continuativo, con l’obiettivo di generare un numero sempre maggiore di lead.
Per chi è alle prime armi potrebbe sembrare un processo complicato, ecco perché è utile affidarsi a un’agenzia specializzata in marketing b2b che conosce bene le variabili in gioco ed è in grado di individuare subito gli elementi da migliorare in una pagina poco efficace.
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