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Social network aziendali: come promuovere i vostri contenuti

Scritto da Valeria Caglioni | 29 novembre 2016

 

Avete realizzato ottimi materiali dalle attività di content marketing e volete condividerli con il mondo? Se li state postando sui social network aziendali ma non vedete risultati, la frustrazione potrebbe scoraggiare la futura produzione di contenuti.

In questo articolo cercheremo di rispondere ad alcune domande fondamentali alla definizione della strategia social aziendale tra cui:

  • Dove si trova il vostro pubblico target?
  • Quali post sono adatti a ciascun canale social?
  • Chi sono gli influencer del vostro settore?
  • Quanto spesso bisogna pubblicare sui social?
  • Come si analizzano le prestazioni dei social aziendali?

 

Quali sono i metodi per ottenere il massimo dai social network aziendali?

Vediamo i 5 suggerimenti più efficaci per condividere in tempo reale i contenuti della vostra azienda sulle reti sociali.

 

Dove si trova il vostro pubblico target?

Capita a tutti gli utenti Facebook prima o poi, anche ai professionisti più affermati e dalle connessioni più serie, di vedere un aggiornamento in bacheca strano o imbarazzante. Perché devo leggere queste bufale?

Ecco, la stessa domanda se la pone il vostro pubblico target: quando condividete i vostri contenuti, dovete assicurarvi di stare andando incontro alle esigenze dei prospect o rispondendo alle domande dei clienti che vi seguono sui social network aziendali, ma anche di parlare il loro linguaggio.

Diamo un’occhiata al canale social più appropriato per le diverse tipologie di pubblico:

 

Facebook

Facebook è certamente il più popolare tra i social media. Secondo i dati We Are Social del 2016, Facebook è la piattaforma social più usata in Italia, seguita da WhatsApp e Facebook Messanger. I suoi utenti (i maggiori utilizzatori sono uomini tra i 20 e i 49 anni) leggono notizie e si prendono una pausa dalla frenesia della giornata. Si tratta di un ottimo canale per il B2C, da valutare però anche per le aziende B2B che devono capire se i contenuti pubblicati sono realmente d’aiuto alla community che segue i loro profili.

 

Twitter

Twitter è fatto per le conversazioni e la ricerca dei trend del momento. Si tratta di una piattaforma usata da utenti tecnologicamente più esperti, in media tra i 18 e i 49 anni, per consumare letteralmente le notizie e per intrattenimento personale. Può essere utile ad aziende sia B2B che B2C, purché vengano condivisi gli hashtag giusti (ci arriveremo più avanti).

 

LinkedIn

LinkedIn è il luogo perfetto per i contenuti B2B. Gli utenti di questa piattaforma si aspettano di leggere argomenti legati al business e di approfondire la conoscenza del proprio settore specifico. Per questa ragione esistono i Gruppi che uniscono i professionisti che fanno parte o sono interessati ad una particolare nicchia e discutono questioni in modo più dettagliato. Trovate i Gruppi che fanno per voi e contribuite condividendo i materiali utili prodotti dalla vostra azienda.

 

Google+

Nel caso ve lo steste chiedendo, sì, Google+ esiste ancora! Il pubblico di questo social media è particolarmente attivo sui canali digitali e conosce bene queste tecnologie. Google+ è l’eccezione che conferma la regola sui post adatti alle piattaforme (nel paragrafo seguente). Se avete contenuti da promuovere, non abbiate dubbi e condivideteli su Google+ sempre perché a prescindere dalla presenza o meno di clienti potenziali, potrete contare sull’apporto positivo al ranking sui motori di ricerca per le parole chiave che scegliete di targettizzare.

 

 

Quali post sono adatti a ciascun canale social?

Per quanto sia allettante l’idea di confezionare un unico messaggio per tutte le pagine social aziendali, purtroppo è una tecnica sbagliata che non aiuta nel lungo periodo. Provate a fare un passo indietro, create post unici per ogni canale e osservate l’andamento del traffico che ne deriva. Fate dei test e provate ad individuare il tipo di post più adatto per ciascun profilo sui social network aziendali. Diamo un’occhiata ad alcune statistiche:

 

Facebook

I post su Facebook fino a 100 caratteri ottengono delle buone interazioni; il coinvolgimento aumenta se includono immagini interessanti e comunicative (fonte Social Media Examiner). Il tono delle conversazioni deve rimanere informale, ma pacato e se volete riscontro dal pubblico target, fate domande e partecipate ai commenti.

 

Twitter

Come per Facebook, anche i tweet andrebbero mantenuti sotto i 100 caratteri per permettere a chi condivide i vostri aggiornamenti di aggiungere qualcosa di proprio. Siate concisi, ma al tempo stesso provate a catturare l’attenzione dei lettori, incuriosendoli con statistiche, citazioni, domande e linguaggio orientato all’azione (come leggi, scopri, impara…). Le immagini rendono i post più attraenti agli occhi dei lettori e infine usate 2 o 3 hashtag rilevanti per ciascun tweet. Non esagerate e siate coerenti con il tema trattato e il vostro settore.

 

LinkedIn

Ricordate di indossare la cravatta su LinkedIn! Anche se si tratta di un social network, è pur sempre quello dei professionisti: siate dunque professionali e tecnici, senza timore. Usate tutti i caratteri a vostra disposizione per dimostrare il valore dei contenuti e usate un’immagine per portare al post l’attenzione della community  e incrementare il numero di clic.

 

Gruppi di LinkedIn

Un’attenzione particolare va riservata ai Gruppi su LinkedIn perché la condivisione dei contenuti in queste nicchie di settore è una grandissima opportunità di portarli all’attenzione di un pubblico ben specifico, preparato e competente. Fondamentale, in questi post, è fare delle domande e incoraggiare il dibattito fra gli iscritti il cui obiettivo è accrescere il proprio sapere, non certo essere bersaglio di comunicazioni  spam e irrilevanti. Dimostrate la validità dei vostri contenuti per farli tornare a leggere le novità che avete preparato per loro.

 

Google+

Google+ non impone limitazioni nell’uso dei caratteri, ma il nostro consiglio è di rimanere comunque sotto i 250. Usate un tono professionale ma amichevole, a metà strada tra Facebook e LinkedIn. Come già detto in precedenza, Google+ è un ottimo strumento di SEO, poiché gli aggiornamenti pubblicati vengono indicizzati da Google. Assicuratevi quindi di includere sempre le parole chiave ottimizzate per le ricerche web. Anche Google+ prevede l’uso degli hashtag che possono tranquillamente coincidere con le keyword, ma non aggiungetele a forza. Nessuno dei vostri prospect vuole #leggere #tutto #così.

 

Chi sono gli influencer del vostro settore?

Una strategia social per aziende B2B non può essere gestita solo all’interno del team di marketing, serve la collaborazione di colleghi, partner, amici, clienti fedeli e fornitori fidati, così come per i profili personali cerchiamo il contatto con amici, familiari e conoscenti. Ma per quanto un amico possa farci il favore di condividere un aggiornamento su Facebook o fare un retweet dall’ultimo contenuto, non è detto che la sua rete sia un pubblico qualificato per voi. Come fare, dunque, per aumentare la portata dei vostri materiali e farli arrivare ad un pubblico, più ampio sì, ma anche giusto per voi? Rivolgendovi agli influencer più adatti:

 

Testimonianze dei clienti

Incoraggiate i clienti attuali a leggere e condividere sempre ciò che pubblicate sui  social media; loro sono i veri testimoni della validità di ciò che scrivete e che proponete. Siete stati utili a risolvere un problema di business che forse avrà anche qualcun altro nella loro rete di contatti. Continuando a fare attenzione alle esigenze dei clienti, li terrete dalla vostra parte e avrete il loro appoggio. Per tenerli coinvolti, potreste inviare loro un’email mensile che riassuma il meglio del vostro blog aziendale con gli immancabili pulsanti di social sharing.

 

I pezzi grossi

In ogni settore c’è un esperto, un guru a cui tutti guardano e sperano che condivida i propri post. Perché sperare solamente? Provate a mettervi in contatto con l’influencer più importante nel vostro ambito: siate educati, offrite una collaborazione che sia valida per lui e non aspettatevi nulla in cambio, proprio come nella vita reale. Potreste chiedergli di condividere un articolo in cui lo citate, ad esempio, o iniziare a retweettare i suoi aggiornamenti stabilendo un’interazione costruttiva. I vantaggi saranno reciproci!  

 

Quanto spesso bisogna pubblicare sui social?

Nel social media marketing e nel B2B in particolare, serve fare una serie di esperimenti e continuare ad analizzare le interazioni per assicurarsi di pubblicare al momento giusto per il pubblico target su ciascun canale. La programmazione grazie a piattaforme di marketing automation è la via più semplice per gestire tutti i profili aziendali da un unico software. Vediamo insieme quali sono i momenti migliori per ogni social network:

 

Facebook

I dati di Kissmetric indicano il sabato a mezzogiorno come momento di massima esposizione su Facebook e come frequenza per i post ne suggeriscono 1 ogni 2 giorni.

Twitter

In questo caso la ricerca è di Huffington Post e sostiene che gli orari migliori per i retweet siano le 17.00, le 12.00 e le 18.00 (questi ultimi due hanno anche il miglior tasso di clic). Le giornate migliori per il B2B sono quelle lavorative, da lunedì a venerdì, mentre per il B2C sono i weekend e i mercoledì.

LinkedIn

Trattandosi di una piattaforma professionale, meglio pubblicare contenuti in orari d’ufficio e, per quanto concerne la frequenza, 20 aggiornamenti al mese andranno benissimo.

Google+

Gli utenti di Google+ controllano la bacheca la mattina presto, date loro dei contenuti freschi con cui iniziare la giornata.

 

Come si analizzano le prestazioni dei social aziendali?

Una delle componenti principali dell’inbound marketing che abbraccia anche i social network aziendali è l’analisi continua per ottimizzare ogni minima parte delle campagne. È importante conoscere ciò che funziona per poterlo replicare e ciò che non sta dando i risultati sperati per modificarlo o eliminarlo del tutto dalla strategia. I contenuti che hanno avuto il maggior seguito e hanno prodotto i migliori lead possono essere riproposti più avanti.

Come detto poco sopra, la social media strategy si integra in un piano di sviluppo particolarmente indicato per aziende B2B: l'Inbound Marketing. Se volete scoprire se questa metodologia innovativa ma efficace fa al caso vostro, prenotate una sessione gratuita con un esperto certificato di Fontimedia!

 

 

Speriamo di avervi dato delle basi da cui partire per creare una presenza aziendale importante anche sui social media. Se volete avere ulteriori informazioni o darci dei suggerimenti, lasciate un commento qui sotto!