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Anatomia di una homepage efficace per il sito aziendale

Scritto da Valeria Caglioni | 7 aprile 2020

La homepage di un sito aziendale ha la stessa funzione della porta di ingresso di un’abitazione: accogliere gli ospiti e mostrare loro in un’occhiata il meglio della casa, le vie che conducono alle diverse stanze e lo stile di chi ci vive.

Per questo motivo, è fondamentale che la pagina principale sia ottimizzata: solo così sarà efficace anche in termini di lead generation. Continua a leggere questo articolo e scopri i consigli pratici!

Perché ottimizzare la homepage del sito aziendale?

È vero che molto del traffico in ingresso al sito aziendale può non arrivare direttamente in homepage, magari perché atterra su un articolo del blog specifico sull’argomento ricercato dagli utenti o su una landing page dedicata a una campagna sponsorizzata. Tuttavia, è la homepage la sezione più strategica che spiega quali sono la mission, la storia e i valori di un’azienda o almeno così dovrebbe essere.

Quando si esegue un’analisi sul traffico, ad esempio, è piuttosto comune che la homepage sia la pagina con i maggiori volumi di traffico e numero di link interni collegati. La prima ragione è che si tratta dell’URL presente da più tempo online, quindi indicizzato prima dai motori di ricerca, ma è anche la pagina che ottiene più traffico diretto (grazie alla possibilità che qualche utente digiti direttamente l’URL nella barra di navigazione).

L’obiettivo principale dell’attività di ottimizzazione della homepage (come di tutto il sito aziendale) è convertire il traffico in lead validi, qualificandoli e trasformandoli in clienti. Per raggiungerlo, ogni pagina dovrebbe essere semplice da navigare e comprendere, offrendo agli utenti risposte alle loro domande.

È qui che si trova la chiave dell’efficacia della homepage: dovrebbe aiutare i visitatori a trovare ciò che stanno cercando. Come saperlo? A partire dall’analisi delle esigenze delle buyer persona, dalla definizione degli obiettivi e dello storytelling aziendale.

Gli obiettivi del sito in termini di lead generation dovrebbero essere allineati a quelli della forza vendita, a quelli di fatturato e alle azioni che si vuole fare compiere agli utenti.

Nel design del sito aziendale, è fondamentale considerare che la prima impressione ha un peso determinante nell’esperienza di navigazione: è nei primi secondi (non minuti) che si decidono il successo e la capacità di coinvolgere i prospect. I titoli dei paragrafi e le call to action devono essere in evidenza, per guidare il percorso dei visitatori e limitare la frequenza di rimbalzo.

La prima e più importante considerazione da fare è che un utente che arriva sulla homepage NON è pronto all’acquisto, è probabilmente all’inizio della sua ricerca ed è necessario avere un piano efficace per accompagnarlo lungo il funnel.

A questo punto, possiamo iniziare con alcune best practice per migliorare la homepage.

I contenuti fondamentali

La homepage deve necessariamente contenere una risposta a tutte le seguenti domande:

  • che tipo di prodotto o servizio offre l’azienda?
  • ora che l’utente è sul sito, cosa dovrebbe fare?
  • quali problemi è in grado di risolvere anche grazie al sito aziendale?
  • perché si dovrebbe affidare alle soluzioni dell’azienda?

Il cliente al centro della struttura e dei testi del sito aziendale

Per fare capire al visitatore di essere nel posto giusto, è essenziale che la strategia preveda:

  • la definizione delle sfide delle buyer persona
  • le soluzioni dell’azienda ai singoli problemi
  • elementi personalizzati come smart content e cta

L’esperienza di navigazione

Per migliorare la user experience, tieni presente che i visitatori dovrebbero sempre sapere dove si trovano sul sito aziendale e come arrivare dove desiderano. Alcuni consigli in breve per la homepage:

  • deve essere user-friendly e perfetta anche da mobile
  • il menù deve essere semplice e lineare
  • non esagerare con i sottomenù

Presenza delle call to action

Le call to action sono gli elementi protagonisti della lead generation dalla homepage del sito aziendale. Devi assicurarti che siano previste CTA per le diverse fasi del buyer’s journey:

  • consapevolezza – offerta di contenuti scaricabili per approfondire un argomento
  • considerazione – offerta di guide pratiche, confronti tra soluzioni e case history
  • decisione – proposta di demo gratuite, consulenze con l’azienda e servizi utili

N.B. Anche il posizionamento delle call to action deve essere studiato e ottimizzato costantemente. Per aiutarti in questa operazione, può essere utile usare una piattaforma come Hotjar, per capire dove restino più a lungo i visitatori e in quali punti clicchino.

Collegamenti ipertestuali

La presenza di link interni, alle pagine più strategiche per ogni argomento ad esempio, non farà che aumentare la credibilità dell’azienda agli occhi dei visitatori. Trovando molti contenuti interessanti, infatti, capirà di trovarsi di fronte a un leader esperto nel suo settore. Si tratta anche di un elemento efficace dal punto di vista della SEO, quindi non sottovalutarlo!

Scelta dei colori

Quali che siano le scelte di branding fatte dall’ufficio o dall’agenzia di comunicazione, sulla homepage del sito aziendale non dovrebbero essere presenti più di due colori principali della palette.

Adattabilità a ogni tipo di dispositivo

Sia la homepage, sia le pagine del sito devono essere responsive: un numero sempre crescente di utenti naviga per la prima volta tra i contenuti di un’azienda da mobile, per poi approfondire i dettagli magari dal computer portatile e continuare a interagire dal tablet di casa, ad esempio. Meglio essere preparati e offrire un’esperienza sempre all’altezza delle aspettative!

E il sito della tua azienda come sta? Pensi che tutti gli elementi di cui abbiamo parlato nell’articolo di oggi siano stati presi in considerazione? Non ne sei sicuro? Richiedi un’analisi gratuita: clicca qui!