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La tua strategia web marketing non genera risultati? Ecco perché!

Scritto da Valeria Caglioni | 28 ottobre 2021

Nell’ultimo periodo, soprattutto per via degli effetti della pandemia da Covid-19, molte aziende hanno dovuto rivedere la propria strategia web marketing o, in alcuni casi, persino prepararla da zero. Il cambiamento a cui abbiamo assistito ci ha catapultati molto in fretta in un futuro dove le strategie digitali sono imprescindibili, perché da loro dipende gran parte del fatturato di un’azienda. 

Sono però ancora troppe le iniziative di marketing che faticano a produrre risultati; per scoprire quali sono i probabili motivi, continua a leggere l‘articolo di oggi!

Strategie di web marketing: alcuni dati

Secondo una ricerca condotta a livello globale da McKinsey, da dicembre 2019 a luglio 2020 la percentuale delle aziende che ha scelto di digitalizzarsi è salita da 36 a 58 punti percentuali. Un dato di notevole importanza, soprattutto se si considera che secondo lo stesso report da giugno 2017 a dicembre 2019 l’incremento si era limitato al 16%. 

Alcuni settori hanno avuto più difficoltà nella digitalizzazione rispetto ad altri; è per questo motivo che la pandemia ha messo in crisi proprio quelle realtà che non sono riuscite, per impossibilità o mancanza di competenze interne, a riorganizzarsi tramite le nuove tecnologie

Al di là del momento particolare, nella situazione attuale in cui si trovano i mercati non è possibile pensare di mantenere un business competitivo senza una presenza online efficace, sostenuta da una strategia web marketing con solide basi. 

Bisogna considerare infatti che il buyer del terzo millennio è informato e consulta i diversi canali che si trova a disposizione per effettuare una scelta d’acquisto ponderata e funzionale per la sua organizzazione.

È quindi di fondamentale importanza per un’azienda curare la propria presenza sui canali digitali che sono davvero adatti al raggiungimento degli obiettivi, in modo da proporsi come una valida alternativa ai competitor e posizionarsi come la maggiore autorità del settore nella mente dei potenziali clienti. 

Nelle prossime sezioni analizzeremo gli errori più comuni nella strategia web marketing delle aziende b2b.

Errore #1: assenza di pianificazione 

L’errore che purtroppo ancora molte aziende commettono approcciandosi per la prima volta al mondo digitale è quello di sottovalutare l’aspetto della pianificazione strategica, credendo di potersela cavare con poche e semplici mosse improvvisate.

In realtà, è proprio questa la fase in cui bisogna concentrare i maggiori impegni; senza idee e obiettivi chiari, risulterà molto difficile correggere la rotta in corso d’opera, con il rischio di investire in servizi e strumenti inutili e poi dover affrontare ulteriori spese in futuro.

Uno dei motivi principali per cui la strategia digitale potrebbe non funzionare è proprio l’assenza di una pianificazione ben precisa su tutta la linea.

Spesso, infatti, si ha la tendenza a rimanere attaccati a convinzioni datate oppure - al contrario - a procedere per tentativi, testando tutte le tendenze che attraversano il mondo digitale.

La cosa migliore da fare in questi casi è ricordare l’elemento intorno al quale deve ruotare tutta la strategia: il potenziale cliente.

L’obiettivo ultimo di ogni attività di marketing efficace deve essere quello di creare la perfetta esperienza, che accompagni l’utente dalle prime fasi di scelta e valutazione fino all’acquisto finale. In questo processo, gli strumenti come HubSpot sono utili per la creazione di un funnel di vendita adatto ai propri prodotti o servizi e alle relative esigenze commerciali. 

Errore #2: mancanza di continuità

Un altro errore in cui spesso si incappa è quello di mancare di costanza, che invece deve essere centrale in tutte le fasi.

Ad esempio, si può essere infallibili nel generare lead attraverso una strategia ben strutturata di inbound e content marketing, ma se manca regolarità nella gestione dei contatti, si corre il rischio di vanificare gli sforzi fatti in precedenza. Stesso discorso se la mancanza di continuità si presenta nella definizione e nell’aggiornamento delle buyer persona o nella comunicazione dei propri messaggi.

Da un lato, è fondamentale creare un canale per veicolare i valori e le competenze dell’azienda, dall’altro è bene farlo in maniera coerente e costante, altrimenti si perde la possibilità di essere riconoscibili e quindi di emergere nel proprio settore. 

Errore #3: monitoraggio inefficace delle campagne

Altro possibile errore è quello di non monitorare a sufficienza i dati delle campagne. Il mancato tracciamento dei feedback che si ricevono dalle pratiche di digital marketing non solo vanifica gli sforzi fatti, ma impedisce anche di correggere il tiro qualora le scelte fatte risultino poco efficaci.

Infatti, è fondamentale rendersi conto di come viene accolta la campagna, sempre nell’ottica di mettere al centro dei propri movimenti il potenziale cliente e la sua esperienza con l’azienda.

Errore #4: tempistiche errate

Monitorare i propri risultati non deve coincidere, però, con l’aspettarsi di ottenere risultati poco realistici in un arco di tempo ridotto.

Per avere un riscontro effettivo della strategia web marketing, infatti, è fondamentale avere pazienza, lavorare su più canali, ma soprattutto attendere che le attività generino i primi risultati.

Soprattutto se ci si basa su tecniche inbound, è normale che le tempistiche non siano immediate. Per questo, è anche fondamentale tracciare le statistiche e capire dove migliorare o investire più risorse.

Errore #5: utilizzo di scorciatoie

Infine, un altro errore comune è quello di ricorrere a stratagemmi con il solo fine di semplificare il lavoro. Quello del digital marketing è un settore in cui è raro che le scorciatoie conducano ai risultati desiderati.

Ad esempio, l’uso di liste di clienti potenziali - acquistate per non perdere tempo a effettuare una selezione accurata basata sulle buyer persona - potrebbe non ottenere molti clic e aperture in una campagna email. Oppure, dare priorità alla quantità dei lead piuttosto che alla loro qualità potrebbe soddisfare solo a livello superficiale nell’analisi dei numeri, ma non generare concrete opportuntià commerciali.

Infine, praticare keyword stuffing nei contenuti alla lunga rischia di mettere a repentaglio l’efficacia della strategia SEO. Infatti, Google aggiorna di continuo i propri algoritmi con l’intento di stanare chi utilizza queste pratiche poco coerenti e penalizzare le relative pagine web.

Cosa fare se la strategia di web marketing sembra non funzionare?

In conclusione, dunque, se la strategia di web marketing si trova in una fase di stallo e sembra non contribuire al ROI come dovrebbe, dovresti innanzitutto chiederti con quale approccio il team abbia affrontato questa sfida, anche dal punto di vista qualitativo.

La strategia ha incluso i canali adatti agli obiettivi dil business? C’è stata continuità nella divulgazione dei valori e del brand? Il percorso dei lead nel funnel è stato strutturato in modo coerente? 

Una volta confermati questi aspetti, è possibile fare delle valutazioni più realistiche e continuare a monitorare le evoluzioni della propria strategia di web marketing con consapevolezza e apportare i cambi di rotta opportuni.