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Blog aziendale: la guida completa al business blogging

Scritto da Janine Fiorani | 11 maggio 2021

Il blog aziendale è uno strumento prezioso nel b2b, perché permette di avvicinarsi a clienti – potenziali o acquisiti – semplicemente veicolando contenuti di valore.

Offrire ai buyer informazioni preziose, sotto forma di articoli, infografiche, immagini e video, è un’ottima opportunità per rispondere a dubbi e criticità, con strumenti efficaci.

Nell’articolo di oggi, ti presentiamo una guida completa per supportarti nella creazione o ottimizzazione del blog, con qualche consiglio utile per analizzarne le performance.

Tutto sul blog aziendale, dai benefici all’analisi dei risultati

Perché il blog è considerato strategico per il sito aziendale b2b? Si tratta di un mezzo per veicolare contenuti di valore che non richiede un investimento economico eccessivo, per cui può essere alla portata di tutti.

Nelle prossime righe troverai una pratica guida che approfondisce gli elementi cardine del business blogging: opportunità, struttura e indicatori per l’analisi dei risultati.

Puoi cliccare l’argomento di tuo interesse cliccando sulla voce dell’elenco qui sotto.

Collegamenti rapidi:

Questa sezione del sito aziendale si rivela molto versatile, dal momento che è possibile aggiornarla con articoli, video, news di settore e infografiche. La varietà delle informazioni è un presupposto importante per aumentare la visibilità online e offrire ai visitatori le risposte che cercano.

Analizzeremo le opportunità del business blogging nel prossimo paragrafo dedicato.

I vantaggi del blog aziendale

Il business blogging riserva alle aziende imperdibili vantaggi, vediamoli.

Visibilità

Il blog b2b rende la realtà aziendale visibile agli occhi di nuovi utenti, rafforzandone identità e immagine.

Ogni nuova pagina del blog arricchisce il sito web aziendale, è indicizzabile dai motori di ricerca e consultabile dagli utenti.

Questi aggiornamenti contribuiscono a incrementare il traffico al sito, ma non solo. I contenuti del blog possono migliorare l’autorevolezza aziendale, aiutando il posizionamento SEO per parole chiave strategiche utilizzate dai buyer.

Si genera così un circolo virtuoso per l’azienda che vede migliorare le impression del sito (il numero di volte che una pagina web viene visualizzata dagli utenti) e il tasso di conversione dei prospect in lead e nuovi clienti.

Autorevolezza

Uno dei vantaggi più importanti del blog è la capacità di alimentare in modo continuo l’interesse degli utenti, guidandoli lungo il percorso d’acquisto.

Gli argomenti trattati nella sezione blog di un sito possono raggiungere anche i visitatori che si trovano nelle prime fasi del buyer’s journey.

a partire da questo approccio e dalla nascita di una graduale connessione, l’azienda ha l’opportunità di rafforzare le relazioni, offrendo servizi unici e dedicati.

Nel tempo, non sarà solo l’autorevolezza del brand a incrementare, ma anche l’abilità di creare legami unici, basati sulla fiducia.

Condivisibilità

Il blog è la sezione del sito web aziendale più condivisibile in assoluto; qualunque argomento trattato può essere veicolato su diverse piattaforme social, generando sia traffico tra utenti in target, sia la ricondivisione dei contenuti.

Gli articoli sono strumenti strategici dai quali partire per creare un piano editoriale social che sia allineato agli obiettivi e ai progetti dell’azienda.

Investimento strategico

La realizzazione del blog aziendale richiede tempo e risorse adeguate. Per questo, è indispensabile affidare le attività a un dipartimento di content marketing che si occupi di definire la strategia, le pubblicazioni e gli argomenti da trattare.

Se in azienda nessuno ricopre questo ruolo, è bene valutare di affidare il progetto a un’agenzia specializzata in inbound marketing b2b. A proposito, rispondi alle domande proposte in questo articolo per scoprire se è arrivato il momento di avviare una collaborazione!

Gestire il blog non è una passeggiata, ma un processo capace di ripagare in modo del tutto naturale; a differenza di altre strategie di marketing b2b, che richiedono investimenti per portare risultati, il blog aziendale genera traffico di qualità nel tempo.

Il solo fatto di essere presente online permette a una pagina di essere letta e di generare conversioni, anche a distanza di anni.

Certo, non sarà possibile convertire molti utenti attraverso un contenuto datato e non aggiornato nel tempo: per questa ragione, è fondamentale prevedere un lavoro di revisione e ottimizzazione continua, da affiancare all’attività di scrittura di nuovi articoli.

Ora che abbiamo parlato delle opportunità del blog per un’azienda, passiamo all’aspetto pratico: come realizzare un blog da zero?

Business blogging: da cosa cominciare

Prima di pensare alla struttura del blog e alla definizione della strategia content, è bene definire alcuni elementi:

  • chi sarà responsabile della gestione del blog?
  • quante persone contribuiranno alla stesura degli articoli?
  • con quale frequenza pubblicare i contenuti?

Non ci sono regole o risposte precise a queste domande; la pianificazione deve essere allineata agli obiettivi e alle risorse aziendali. Un consiglio è quello di offrire contenuti originali, che approfondiscano temi interessanti e rispondano ai dubbi dei buyer.

Rimanere aggiornati su novità e tendenze del momento è una prerogativa importante per creare contenuti di valore, che generino traffico e conversioni.

Passiamo ora alla strategia di blogging aziendale.

Definire la strategia

In questo capitolo della guida al business blogging, analizzeremo gli elementi più influenti per la pianificazione. Cominciamo dal primo: il pubblico target.

Buyer persona

A chi sono indirizzati i contenuti proposti nel blog? Conoscere il target è fondamentale per dare vita ad una strategia efficace.

In fase di pianificazione degli articoli, l’azienda può puntare su determinate tematiche credendole interessanti anche per il pubblico; definire una strategia senza conoscere i bisogni degli utenti è molto rischioso e può rendere vani tutti gli sforzi di realizzazione dei contenuti.

La definizione del cliente ideale fa la differenza nel raggiungimento degli obiettivi, perché permette di pianificare le attività basandosi sulle reali esigenze dei prospect.

Uno dei fondamenti dell’inbound marketing è la creazione della buyer persona, una rappresentazione fittizia del cliente ideale dell’azienda, basata su dati reali e tangibili.

Un consiglio per avere una panoramica completa delle caratteristiche dei potenziali clienti è quello di consultare diversi dipartimenti. I colleghi del sales e dell’assistenza cliente possono fornire informazioni cruciali al marketing, che a sua volta può delineare profili accurati e dettagliati.

Pianificazione content

Ora che abbiamo definito chi sono gli utenti in target e abbiamo visibilità su dubbi, necessità ed esigenze, è il momento di passare alla struttura dei contenuti.

La scelta dipende dai temi più importanti per gli utenti, ma non solo; è indispensabile dimostrare la propria competenza nel settore. Quindi, è bene optare per gli argomenti che si conoscono in modo approfondito o legati ai servizi proposti.

A questo punto, vale la pena introdurre i concetti di pagine pilastro e cluster, gli elementi che contribuiscono a posizionare il sito e a convertire gli utenti.

Le pagine pilastro (o pillar page) sono molto esaustive, perché trattano un argomento nella sua completezza, rispondendo a tutte le domande. La scrittura di questo articolo si basa sulla keyword strategica principale per l’azienda.

I microargomenti legati alla pillar page sono approfonditi dai cluster, articoli più brevi ma incentrati su specifici topic. I cluster sono importanti per il posizionamento delle pagine pilastro, inoltre consentono ai buyer di approfondire i temi a cui sono più interessati in modo immediato.

Obiettivi degli articoli

L’obiettivo del contenuto non deve essere solo chiaro a chi lo sta realizzando, ma anche comunicato al pubblico target. Partiamo da un semplice presupposto: gli utenti utilizzeranno il proprio tempo per approfondire un argomento solo se sarà davvero interessante per loro.

Per questa ragione, è fondamentale chiarire fin da subito gli obiettivi e i punti che si tratteranno. Un visitatore che non trova subito la risposta alle proprie domande abbandonerà la pagina nel giro di pochi secondi, incrementando così il tasso di rimbalzo.

Il blog aziendale è uno strumento prezioso per distribuire contenuti educativi, coinvolgenti e di qualità; è bene quindi accertarsi della natura e reputazione delle fonti prima di veicolare messaggi imprecisi.

Titolo, meta description e call to action

La nostra guida continua con l’approfondimento di altri elementi strategici per il business blogging.

Cominciamo dal titolo, che deve incuriosire e richiamare l’attenzione del lettore. Può includere un pain, un valore o un obiettivo: la cosa importante è mantenersi brevi e concisi.

In realtà, quest’ultimo aspetto è regolato anche dal CMS utilizzato per il blog, che ha l’obiettivo di monitorare aspetti e accorgimenti tecnici.

Questo controllo è fondamentale per evitare che Google penalizzi la pagina o intervenga, ad esempio accorciando un titolo più lungo del dovuto.

La meta description è influente, soprattutto per quanto riguarda le ricerche organiche dai browser.

Pur non trattandosi di uno strumento determinante ai fini del posizionamento, il tasso di clic degli utenti può dipendere da questo elemento SEO.

Il suo obiettivo è fornire una sintesi del contenuto, non deve essere uguale al titolo, ma completarne il significato e invitare all’approfondimento.

La call to action è una delle variabili che determina il tasso di conversione e che, a differenza di altri indicatori, può registrare un miglioramento delle performance in poco tempo dall’ottimizzazione.

Per approfondire alcuni consigli utili sulle CTA, clicca qui!

La nostra guida prosegue, parliamo di canali per promuovere il blog!

Promuovere i contenuti

Se ottimizzati, gli articoli attirano lead al sito, posizionandosi. Oltre alle opportunità che si generano dal traffico organico, ci sono altri canali che è bene esplorare per non lasciarsi scappare contatti interessanti.

Piattaforme social

Dopo aver pubblicato i contenuti sul blog, assicurati di condividerli sui canali social, prestando attenzione a qualche elemento:

  • definisci un piano editoriale, aiuterà a gestire i contenuti e ad alternare le tematiche
  • crea le immagini adatte alla piattaforma
  • controlla i link

A partire dagli articoli condivisi secondo la pianificazione content, il dipartimento commerciale può utilizzare i canali social per interagire con i potenziali clienti.

Email

Invitare i prospect a iscriversi al blog per ricevere via email gli ultimi contenuti pubblicati è un ottimo modo per alimentare l’interesse. Si tratta di una vera e propria attività di lead nurturing, che ha l’obiettivo di offrire informazioni utili per mantenere vivo il legame tra buyer e azienda.

Analizzare i dati

Eccoci arrivati all’ultimo capitolo della guida al blog b2b: l’analisi dei risultati.

Monitorare i risultati, misurando le performance delle attività, è fondamentale per ottenere una strategia efficace.

Avere piena visibilità dell’andamento dei progetti permette di fare valutazioni concrete, ottimizzare gli elementi poco performanti, dando spazio a quelli efficaci. Il team dedicato dovrebbe supportare in modo regolare il dipartimento di content marketing, offrendo report sempre aggiornati.

Il mercato offre diversi strumenti per analizzare il traffico organico nei dettagli, tra cui le variabili da considerare nelle analisi:

  • gli argomenti più ricercati dagli utenti
  • il tempo che gli utenti trascorrono in media sulle pagine
  • il click-through rate
  • la frequenza di rimbalzo
Come interpretare i risultati

Quando si analizzano i risultati del blog aziendale, si possono riscontrare scenari diversi. Abbiamo scelto due esempi per supportarti nell’interpretazione dei risultati.

Numero elevato di visite e pochi clic (e conversioni)

Uno scenario in cui si riscontra un numero elevato di visite ma pochi clic (e dunque un tasso di conversione scarso) indica che qualcosa blocca gli utenti quando sono invitati all’azione.

In questo caso, è fondamentale indagare gli elementi che possono influenzare la loro scelta.

Il consiglio è quello di lavorare sulle CTA quando si presenta questa situazione; può essere che non siano indicate per il tipo di contenuto o che richiedano una proposta ad hoc, più allineata alle informazioni presenti.

Poche visite e numero elevato di clic

In questo caso, occorre lavorare sui motivi che generano poche visite; è chiaro che se l’analisi dei clic è positiva, un numero maggiore di visite si tradurrebbe in ulteriori opportunità di business.

Si può procedere con un’analisi SEO, migliorare l’indicizzazione della pagina o l’ottimizzazione dell’articolo per diverse parole chiave.

Nell’articolo di oggi, abbiamo parlato di blog aziendale, con una guida completa alla definizione degli elementi strategici e strutturali più importanti.

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