Fontimedia marketing blog

Pillole di inbound marketing: strategia e tecniche SEO

Scritto da Valeria Caglioni | 17 maggio 2022

Ottenere traffico organico dai motori di ricerca è sempre stato (e continuerà a essere) uno degli obiettivi raggiungibili attraverso una strategia di inbound marketing. Il fatto di potere essere trovati nel momento in cui il potenziale cliente ha bisogno della propria azienda è infatti un concetto diametralmente opposto alle promozioni e alle campagne outbound, di solito molto più invasive.

Come trovare un equilibrio tra gli aspetti tecnici della SEO e la leggibilità dei contenuti, per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti? Scopriamolo in questo articolo in formato “pillola”!

Inbound marketing & search engine optimization: il legame

Il posizionamento organico nei risultati di ricerca per le parole chiave strategiche è il presupposto fondamentale per essere trovati dai potenziali clienti nel momento in cui attivano il processo di acquisto.

L’inbound marketing lavora proprio sull’unione tra contenuti e contesto, riuscendo a posizionare le pagine giuste per ogni fase del buyer’s journey e assicurando così un’esperienza sempre all’altezza delle aspettative.

Dalla nascita delle tecniche SEO - un periodo in cui era sufficiente “riempire” un sito di parole chiave per vedere risultati - gli algoritmi dei motori di ricerca si sono fatti sempre più complicati, con l’obiettivo dichiarato di andare incontro ai reali bisogni degli utenti, mostrando loro solo le pagine che possano davvero interessarli.

Oggi sono due gli aspetti su cui lavorare in parallelo attraverso il piano di inbound marketing per migliorare il posizionamento:

  • l’esperienza di navigazione sul sito
  • i contenuti ottimizzati per le parole chiave strategiche

Esperienza di navigazione sul sito

Anche se a prima vista sembrerebbe trattarsi di un aspetto non tecnico, in realtà l’ottimizzazione per assicurare un’esperienza di navigazione fluida sul sito aziendale richiede non poche accortezze.

Per citare il maggiore motore di ricerca mondiale, quando deve indicizzare i contenuti di un sito e capire se mostrarli agli utenti, Google oggi dà molto peso a una serie di parametri che fanno la differenza nella UX.

Ecco tre fattori chiave:

  1. la velocità di caricamento delle pagine
  2. la possibilità di navigare da ogni tipo di dispositivo
  3. la facilità con cui gli utenti possono reperire le informazioni ricercate

Questi sono solo degli esempi, ma rendono l’idea di quanto la struttura di un sito aziendale debba essere progettata in modo attento per rispondere ai requisiti SEO e avere una possibilità di raggiungere le prime posizioni.

Oltre al tempo necessario per il caricamento delle pagine – che comprende un’analisi delle immagini e la loro ottimizzazione perché siano visibili in tempi rapidi – gli aspetti tecnici della SEO includono l’inserimento delle parole chiave nelle meta description e negli alt-text.

Fondamentale poi è la navigazione da mobile, il canale che negli USA ha superato ormai da tempo la metà del totale delle ricerche organiche.

Ecco un grafico realizzato da Statista che mostra la quota di utenti mobile sul totale delle ricerche organiche dal 3° trimestre del 2013 al 4° trimestre del 2021:

Find more statistics at Fonte Statista

Infine, l’esperienza generale dei visitatori può essere eccellente solo nel momento in cui trovano quello che cercano: se un sito si posiziona per una parola chiave ma non fornisce risposte alle domande degli utenti - o ne rende troppo complesso il reperimento - la loro uscita alzerà la frequenza di rimbalzo e determinerà una penalizzazione da parte dei motori di ricerca.

Il tempo di permanenza è infatti uno dei fattori analizzati dagli algoritmi per capire se la pagina meriti di essere proposta, perché risponde alle domande degli utenti.

I contenuti ottimizzati per le parole chiave strategiche

Dopo una breve panoramica degli aspetti tecnici, passiamo alle caratteristiche che devono avere le pagine per coinvolgere i visitatori.

Qui troviamo il punto di incontro tra inbound marketing e content marketing, molto spesso sovrapposti in termini di significato ma che in realtà si completano l’un l’altro. Non è un caso che uno dei motti dell'inbound sia "content is king", a sottolineare la centralità dei contenuti in questo tipo di strategia.

Per essere sicuri di offrire tutte le informazioni necessarie ai visitatori, le content strategy più aggiornate ed efficaci prevedono la presenza sul sito di pagine “pilastro” complete e approfondite. Di cosa si tratta? Leggi questo articolo per saperne di più!

Una struttura ben studiata di link e call to action consente di mantenere sempre alta l’attenzione dell’utente e allo stesso tempo aumentare le opportunità di generare lead.

È importante ricordare che Google e i motori di ricerca classificano le pagine, non i siti nel loro insieme. Ottimizzando una pagina per volta, però, avrai la possibilità di migliorare la reputazione del dominio del sito e di conseguenza la brand awareness.

In questa “Pillola di inbound marketing” abbiamo parlato di SEO che, oggi, non è che una delle componenti fondamentali per ottenere risultati in termini di traffico organico, composto da potenziali clienti in target per le proposte di un’azienda b2b.

Hai dubbi sulla strategia o vorresti saperne di più? Richiedi un'analisi gratuita e inizia a migliorare il posizionamento del tuo sito aziendale!