Il modo più efficace per potenziare il sito web b2b oggi è creare obiettivi perseguibili e compiere i passi necessari per realizzarli.
Ma da dove cominciare?
Nell’articolo di oggi vediamo 7 consigli su come migliorare le statistiche sito.
Continua a leggere per saperne di più:
Il sito aziendale è la vetrina dell’attività.
Rappresenta in molti casi il primo contatto di un possibile nuovo cliente con l’azienda e, proprio per questo motivo, deve essere ottimizzato alla perfezione per “fare una buona impressione” e iniziare a trasmettere all’utente un certo livello di professionalità.
Durante lo sviluppo o l’ottimizzazione del sito è quindi fondamentale prestare attenzione ai contenuti, all’aspetto grafico, alla user experience fornita, alla velocità di caricamento delle pagine e a tantissimi altri fattori che incidono in modo diretto sull’opinione che il potenziale cliente svilupperà riguardo all’azienda.
Per sapere se si sta lavorando nella direzione giusta, le statistiche sito sono un ottimo punto di riferimento.
Anche le attività di analisi e reportistica infatti sono fondamentali per il buon funzionamento di un sito web b2b e per indirizzare meglio il lavoro di ottimizzazione.
Ma tra tutti questi elementi ai quali prestare attenzione, su quali bisogna concentrarsi maggiormente?
Nel prossimo paragrafo vediamo 7 obiettivi da raggiungere per assicurarsi un sito web performante e che sia di supporto nel raggiungimento degli obiettivi.
Per fare in modo che le statistiche sito mostrino dati in crescita e in linea con gli obiettivi aziendali è possibile partire iniziando a seguire alcuni semplici passi:
Entriamo più nel dettaglio.
La frequenza di rimbalzo di un sito, in inglese bounce rate, è la percentuale di visitatori che atterrano su una pagina e se ne vanno senza cliccare nulla o visitare un'altra pagina.
Si differenzia dalla frequenza di uscita perché questa misura il numero di persone che abbandonano il sito su una pagina specifica, ma non sempre significa che sia stata l'unica pagina visitata.
In media, la frequenza di rimbalzo di un sito web b2b è compresa tra il 26 e il 70%.
Quando però questo valore è pari o superiore al 56%, si entra nella zona di "alta frequenza di rimbalzo", ma non senza la possibilità di rimediare.
In ogni caso, comunque, è piuttosto improbabile che il bounce rate sia inferiore al 20%, quindi, se lo fosse, è importante assicurarsi della correttezza dei dati.
Uno degli obiettivi è quello di identificare le cause dell'elevata frequenza di rimbalzo e adottare misure per cercare di contenerla.
Ad esempio, si possono analizzare il tempo che le persone trascorrono sul sito web, la provenienza del traffico e anche i dispositivi utilizzati. In alcuni casi, i siti mobile sono responsabili di un'elevata frequenza di rimbalzo se non sono abbastanza facili da usare o reattivi. Anche il layout della pagina può essere il colpevole.
Oltre all'esperienza dell'utente, è importante considerare anche il testo della pagina stessa, che potrebbe essere confuso o irrilevante per i visitatori che arrivano sul sito.
Parlando di SEO, non si sottolineerà mai abbastanza l'importanza di garantire che il sito web aziendale sia ottimizzato per i motori di ricerca.
La realtà è che oggi, quando si pubblicano contenuti online, si scrive sia per il pubblico che per i motori di ricerca.
Esistono tre tipi principali di SEO:
Concentrarsi solo su uno di questi aspetti della SEO non è sufficiente.
In un panorama così competitivo, per far sì che il sito dell’azienda si posizioni per parole chiave strategiche è necessario impegnarsi in tutti gli aspetti dell'ottimizzazione per i motori di ricerca.
Il tasso di conversione fornisce un'idea di quanto i contenuti siano fruibili e di quanto siano efficaci nell’indurre i visitatori a compiere un'azione.
Per ottenere il tasso di conversione di un sito è sufficiente dividere il numero di conversioni per il numero di visitatori e moltiplicare per cento.
La percentuale che ne risulta racchiude il numero di visitatori che hanno compiuto un'azione desiderata sul sito web, ad esempio iscriversi alla newsletter o lasciare i propri dati in cambio dell’accesso a un contenuto premium.
Con l'aiuto dell'ottimizzazione del tasso di conversione (CRO), il sito web genererà più clienti e lead qualificati.
Si parte stabilendo il tasso di conversione ideale delle pagine su cui ci si vuole concentrare.
Un ottimo punto di partenza è la home, in quanto è la prima pagina su cui i visitatori si fermano quando arrivano sul sito web dell’azienda.
Per ottimizzarla si può, ad esempio, aggiungere un chiaro invito all'azione in una posizione centrale o addirittura aggiungere un chatbot, in modo che i visitatori possano ottenere una risposta rapida alle loro domande e non si sentano frustrati e se ne vadano, ma rimangano e agiscano.
Se l’azienda possiede un blog, si può aggiungere una CTA anche all’interno degli articoli, mantenendo sempre coerenza tra l’azione richiesta e l’argomento del blog post.
Uno degli obiettivi del sito dovrebbe essere quello di far crescere la lista di iscritti alla newsletter.
Gli iscritti e i lettori delle e-mail potrebbero fornire informazioni preziose su come vengono accolte le comunicazioni aziendali e su cosa il pubblico di riferimento apprezza e cosa invece no.
Inoltre, la crescita della lista di iscritti è un altro modo prezioso per aumentare il traffico e migliorare le statistiche sito.
Alcune aziende, per incentivare i clienti a lasciare i propri dati di contatto per l’iscrizione alla newsletter, sono solite fornire un incentivo, ad esempio un buono sconto.
Oppure, si può anche offrire un caso di studio riservato e accessibile solo a fronte dell’inserimento dei dati di contatto.
Anche aggiungere una call to action nel footer o al centro della homepage, invitando i visitatori a iscriversi per rimanere in contatto con l’azienda, può essere un’opzione efficace.
Nel caso già non ci fosse, aprire un blog aziendale è un’ottima soluzione per migliorare le statistiche sito.
I motivi per cui il blog è un'ottima aggiunta alla strategia di content marketing aziendale sono diversi:
La chiave del business blogging, tuttavia, è la costanza: è importante continuare a scrivere anche se i primi post non si posizionano nei motori di ricerca, così come rimanere coerenti e implementare le pratiche SEO on-page quando si scrive.
Il sistema di gestione dei contenuti (CMS) che l’azienda utilizza per il sito b2b probabilmente presenta già l'opzione per creare un blog.
Si può iniziare da lì e creare un calendario editoriale che consista in una certa quantità di contenuti a settimana o al mese.
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Più pagine gli utenti visitano, più imparano a conoscere l’azienda e si fidelizzano.
Alla fine di tutte le pagine, è possibile aggiungere un link o una CTA per rimandare l’utente ad un’altra pagina, incentivandolo a continuare la navigazione sul sito.
Lo stesso risultato si può ottenere attraverso link interni inseriti nei contenuti, ad esempio nel blog, che rimandano ad articoli correlati a quello in lettura.
Il vero scopo di molti di questi obiettivi è aumentare il numero di lead qualificati generati dal sito, per dimostrare il valore e l'affidabilità dell’azienda ai potenziali clienti.
Ci sono molte misure che si possono adottare per aumentare il numero di lead generati dal sito.
Per esempio, è possibile aggiungere un modulo a una pagina molto visitata, in modo che gli utenti forniscano i loro dati e il team di vendita possa mettersi subito in contatto con loro.
Si possono anche eseguire degli A/B test sulle landing page o su altre pagine ad alto traffico per vedere quali sono i testi che attirano di più gli utenti.
Avere degli obiettivi SMART da raggiungere è fondamentale per migliorare le statistiche sito.
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