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Inbound marketing: davvero l’investimento richiesto è eccessivo?

Scritto da Ron Benvenisti | 21 dicembre 2021

Negli ultimi anni, l’inbound marketing ha acquisito un’importanza crescente all’interno del panorama b2b, offrendo molti spunti ad aziende che avevano bisogno di ripensare la propria strategia.

Ce ne sono però alcune che invece vivono ancora il dubbio se valga davvero la pena investire in un piano di marketing inbound. Nell’articolo di oggi, scopriremo quando si possono iniziare a vedere i primi risultati e il ROI previsto.

Cos’è l’inbound marketing?

L’inbound marketing è la strategia che si concentra sul fare in modo che sia il potenziale cliente a trovare l’azienda, perché attirato dal suo prodotto o servizio.

Comprende tutte le attività necessarie per costruire la reputazione aziendale nel suo settore, tra cui il content marketing, il social media marketing, gli eventi webinar e molto altro.

La forza dell’inbound marketing sta nell’entrare in contatto solo con gli utenti che sono davvero interessati alle soluzioni che l'azienda ha da offrire e non con un pubblico più ampio, generico e quindi difficile da intercettare.

Questa strategia infatti si pone in opposizione all’outbound marketing, che parte da presupposti differenti e si serve di strumenti come cold calling e cold email.

Se da un lato è vero che si sente sempre più parlare di inbound tra i professionisti di marketing, è altrettanto vero che questa tecnica non può essere adottata dalla sera alla mattina e richiede un’azione coesa da parte dei membri di tutto il team, insieme a una serie di cambiamenti sotto il punto di vista degli strumenti e dei metodi da adottare.

Questo ha portato molti manager e imprenditori a chiedersi: ne varrà davvero la pena? È una struttura che si adatterà al mio modello di business? Quando potrò vedere i risultati effettivi?

Pur essendo le precedenti domande molto valide, sono la principale ragione per cui, una volta adottata la strategia di inbound marketing in azienda, questa farà fatica a decollare.

Infatti, un errore che purtroppo si ripete spesso è proprio quello di programmare un cambiamento di questo tipo senza crederci davvero, di conseguenza non supportandolo a livello di budget e di messa in pratica come la strategia inbound meriterebbe, perché non si è del tutto convinti che sia la scelta giusta.

Perché vale la pena investire nell’inbound marketing?

Iniziamo a chiarire quando ci si deve aspettare l’arrivo di risultati.

Quando aspettarsi i risultati?

Uno degli aspetti che rendono difficile comprendere le vere potenzialità dell’inbound marketing è la tempistica. È importante capire che, quando si investe su una strategia di questo tipo, i risultati inizieranno a palesarsi nel medio e lungo termine, il che può voler dire un intervallo di tempo dai 6 ai 12 mesi.

Questo è dovuto al fatto che tutta la fase iniziale del progetto è dedicata a operazioni di analisi, sviluppo della strategia e dei contenuti.

Nello specifico, le attività da portare a termine sono:
C’è un modo per velocizzare il processo?

Ci sono aspetti che possono essere accelerati in modo più semplice di altri. Se nel caso dello studio della strategia non è opportuno tagliare sulle tempistiche, questo può essere fatto invece per quanto riguarda la creazione di contenuti che possono essere affidati a un’agenzia.

Pubblicandoli poi in maniera efficiente, sarà possibile velocizzare l’arrivo dei lead, identificando i canali che le buyer persona frequentano maggiormente.

Inbound marketing & ROI

Per quanto riguarda linvestimento per l’inbound marketing e il conseguente ROI, gli scenari possibili sono diversi, in base all’approccio con cui ci si avvicina a questa strategia.

È importante ricordare che il ROI di marketing può variare in modo piuttosto considerevole a seconda dei tipi di campagne che stai eseguendo al momento della misurazione.

Diverse tecniche inbound forniscono risultati diversi: Statista osserva che il più alto ritorno sull'investimento di marketing proviene in genere dalla SEO - quindi è importante che tu capisca come migliorare i risultati di ricerca organici - mentre i social media offrono il più basso (in media).

Anche all'interno di queste stesse categorie, c'è spazio per variazioni. Ad esempio, nei social per il settore b2b, LinkedIn non ha rivali, trattandosi della piattaforma dedicata ai professionisti; nel b2c, invece, molto dipende dalla tipologia di pubblico target.

Strumenti utili

Per attivare una strategia inbound che sia davvero efficace è imprescindibile fare affidamento su strumenti che ti permettano di monitorare ogni singolo aspetto delle campagne e gestire in modo organico le attività di marketing e sales.

I software come HubSpot sono in grado di analizzare e integrare i risultati provenienti da ogni canale, come ad esempio le campagne LinkedIn o Google Ads, inserire i contatti nel CRM in pipeline personalizzate e monitorare i lead al loro interno.

Grazie a uno strumento di questo tipo, è possibile capire il valore di ogni strategia messa in atto, soprattutto per via dei sistemi di reportistica semplici e intuitivi, che possono essere utilizzati da ogni membro del team di marketing e sales.

Nel b2b, HubSpot si posiziona tra le soluzioni più amate. Il problema principale dei software di questo tipo sono spesso la laboriosità, la difficoltà di integrazione e in seguito di utilizzo. Al contrario, HubSpot possiede come cavallo di battaglia proprio la user-friendliness, che permette alle aziende di iniziare da subito a usufruire di strumenti potenti per rafforzare la lead generation e incrementare le vendite.

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