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Strategie di marketing online: 10 KPI fondamentali da controllare

Scritto da Laura Rinaldi | 12 maggio 2022

Quali sono le metriche da utilizzare, nel mondo b2b, per misurare l’efficacia delle strategie di marketing online? Analizzare i dati nel modo corretto permette di capire quali campagne stiano funzionando meglio e quali siano da rivedere, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di business.

Ne parliamo nell’articolo di oggi!

I dati da analizzare per strategie di marketing online di successo

Quando si stabiliscono i più importanti KPI (key performance indicator) da utilizzare per misurare l’andamento delle performance aziendali, molti esperti di marketing si concentrano su metriche tradizionali, come:

  • i ricavi derivati dalle vendite
  • il numero di lead generati
  • il costo per acquisizione di ogni cliente

Tuttavia, ci sono molti altri dati da considerare che possono essere preziosi per avviare una strategia di marketing b2b di successo e fare i dovuti aggiustamenti nel corso del tempo, se necessario.

Escludendo i giusti KPI, il rischio è quello di basare le proprie decisioni su informazioni incomplete.

Il video che segue può esserti utile come introduzione per capire cosa significhi realizzare una strategia di digital marketing b2b di successo: ti consigliamo di dare un'occhiata prima di proseguire con la lettura!

Abbiamo preparato una lista dei 10 indicatori più importanti nel digital marketing b2b e che dovrebbero essere i riferimenti fondamentali per capire l’andamento della strategia.

Li analizziamo insieme di seguito.

1. Marketing revenue attribution

Quanti sono i ricavi derivanti dalle attività di marketing b2b? In altre parole: quale percentuale dei ricavi totali può essere attribuita alla strategia di content marketing?

Rispondere a queste domande permette di capire quanto siano efficaci le campagne avviate. Nessuna azienda vuole sprecare tempo e risorse per attività che non generano ROI. Significa andare oltre al numero di lead qualificati ottenuti e capire quanto davvero le strategie di marketing influenzino i ricavi, dando un valore monetario agli sforzi del team.

2. Costo di acquisizione dei clienti

Quanto costa all’azienda acquisire un nuovo cliente? La risposta include tutte le spese di marketing, le tecnologie utilizzate, i software e i costi legati alle persone che hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo, stabilendo un periodo di tempo di riferimento.

Avere un’idea chiara dei costi associati alle attività di marketing permette di allocare al meglio il budget per ogni campagna e implementare nuove attività per migliorare l’efficacia delle strategie nel tempo.

Un modo per migliorare il costo di acquisizione dei clienti è ottimizzare i tassi di conversione.

Il consiglio è aggiungere call to action efficaci sul sito per semplificare e rendere immediato il percorso d’acquisto e inserire link a contenuti rilevanti presenti nel blog, che possano rispondere alle domande dei prospect e guidarli nella giusta direzione.

Ecco qualche consiglio per creare call to action efficaci, in questo video:

3. Customer lifetime value

Questa metrica indica i profitti che si possono sperare di ottenere, nel tempo, da un cliente già acquisito. Una profittabilità di lungo periodo, insomma, che considera i comportamenti d’acquisto e i relativi ricavi.

Acquisire un cliente ha un costo: se puoi generare un maggiore ricavo dai tuoi clienti attuali, il costo di acquisizione si abbassa e il budget può essere utilizzato per attrarre nuovi clienti potenziali.

Un modo per incrementare il lifetime value dei tuoi clienti è attivare campagne di lead nurturing efficaci, dando al team di marketing e ai commerciali l’opportunità di informare i clienti riguardo a nuovi prodotti, servizi o risorse.

I messaggi automatici spesso non sono efficaci. È meglio creare email personalizzate e magari proporre una consulenza su misura per dimostrare attenzione nei confronti dei prospect e instaurare con loro un rapporto di fiducia a lungo termine.

4. ROI dal digital marketing

Ogni azienda vuole ottenere un ritorno sull’investimento dalle strategie di marketing online.

Calcolare il ROI è fondamentale per stabilire le performance mensili e annuali. Allo stesso modo, è necessario pianificare strategie e budget in modo preciso, evitando di investire in attività inefficaci, che non portano un effettivo guadagno.

Conoscere il ROI attuale permette di capire come comportarsi in futuro.

5. Numero di contatti che si trasformano in lead

Da dove proviene il traffico al sito aziendale? Dalle email, dalle ricerche organiche, dai referral o dai social media?

A ogni modo, se il traffico aumenta, ma il numero di lead rimane invariato, significa che qualcosa non sta andando come dovrebbe.

È importante che il sito web sia ottimizzato per incrementare le conversioni. Se c’è un disallineamento tra quello che il prospect si aspetta di trovare cliccando su una CTA e quello che in effetti trova, non lascerà i suoi dati e non si trasformerà in lead.

Prima di ottimizzare i contenuti, verifica quali pagine hanno un bounce rate maggiore e un tasso di conversione basso, in modo da capire a quali dare priorità.

Analizzare in modo regolare il numero di utenti che si trasformano in lead aiuta a capire quando è il momento di ottimizzare il sito web aziendale e i contenuti, magari modificando i testi, il design, le CTA o i form.

6. Numero di lead che diventano clienti

Dopo tutte le attività di marketing, è importante sapere quante trattative siano state concluse e, quindi, quanti lead sono diventati clienti effettivi.

Facciamo una differenziazione tra:

  1. SQL (sales qualified lead): i contatti considerati pronti all’acquisto (ad esempio, coloro che hanno compilato un form di contatto per richiedere informazioni o scaricare un contenuto)
  2. SAL (sales accepted lead): i lead che hanno contattato direttamente i commerciali o hanno pianificato una call o un incontro

Analizzando il tasso di conversione da lead a clienti per SQL e SAL, dovresti porti le seguenti domande:

  • la mia campagna sta catturando lead in modo efficace?
  • il CRM aziendale sta segnalando i lead qualificati ai commerciali nel momento giusto?
  • il tasso di conversione è soddisfacente?

Se la risposta è negativa, fissa un incontro con il sales per capire quale sia il tassello mancante e come lavorare insieme per migliorare i risultati.

Anche in questo caso, il lead nurturing può essere molto efficace per favorire la conversione dei lead in clienti. Utilizzare i contenuti per educare i prospect e fornire loro informazioni utili e interessanti, fa sì che percepiscano un valore aggiunto da parte del team vendite e siano più propensi a firmare l’accordo.

7. Tassi di conversione delle landing page

Una landing page contenente un form di contatto che non genera lead è inutile, a prescindere da quanto traffico riceva. Anche in questo caso, se il traffico è alto, ma le conversioni sono basse, è probabile che qualcosa non vada nella struttura della pagina.

È consigliabile fare un A/B test, provando a fare qualche cambiamento per poi valutarne le performance.

Ad esempio:

  • cambiare il colore, i testi o la posizione delle CTA
  • modificare i contenuti della pagina
  • abbreviare il form
  • aggiungere testimonianze e premi

8. Traffico organico

L’obiettivo della strategia di inbound marketing è fare in modo che la maggior parte del traffico provenga da fonti organiche.

Un volume di traffico organico alto dimostra che la strategia SEO funziona e che il sito aziendale può essere trovato in modo semplice tramite i motori di ricerca. Essendo traffico gratuito, è molto prezioso.

Le pagine del sito, oltre ad essere indicizzate per una certa parola chiave, devono anche rispondere alle domande dei potenziali client e fornire loro un valore. È importante quindi aggiornarle in modo periodico, affinché contengano dati e informazioni sempre attuali.

9. Traffico dai social media e tassi di conversione

Molte aziende b2b spesso sottovalutano l’importanza dei social media nelle loro strategie di marketing online. Eppure i social media, in particolare LinkedIn per il mondo b2b, sono molto preziosi per coinvolgere il pubblico, educarlo e creare un rapporto di fiducia.

Due metriche importanti sono:

  • il numero di contatti e di lead generati dai canali social
  • la percentuale di traffico proveniente dai social network

Il coinvolgimento degli utenti su questi canali dimostra l’effettiva utilità dei contenuti pubblicati.

10. Traffico da mobile

Nel b2b è normale che la maggior parte del traffico provenga da desktop; tuttavia, il sito web aziendale deve essere ottimizzato anche per il mobile.

Oggi le persone sono abituate ad utilizzare il cellullare per fare qualsiasi cosa e non è accettabile che un articolo del blog, ad esempio, non sia leggibile in modo ottimale anche da smartphone.

Senza dimenticare che Google penalizza i siti web non ottimizzati per i dispositivi mobili.

Nelle analisi relative ai dispositivi mobili, considera quindi:

  • il traffico generato
  • il numero di conversioni
  • la percentuale di rimbalzo
  • i tassi di conversione delle landing page

Capire come e che cosa facciano i tuoi utenti sul sito web in versione mobile ti permetterà di migliorare l’esperienza e ottimizzare le conversioni anche da questi canali.

Perché è importante l’analisi dei dati?

L’analisi regolare e puntuale di questi dati ti permette di capire se i team marketing e vendite:

  • siano allineati
  • stiano lavorando nel modo giusto
  • seguano una direzione e obiettivi comuni
  • stiano implementando una strategia sia efficace

Ecco perché l’attività di analisi dei KPI dovrebbe essere eseguita ogni settimana o almeno ogni mese.

Essere consapevoli di ciò che funziona e di ciò che non porta risultati è fondamentale per aggiustare la strategia e ottenere risultati duraturi.

L’obiettivo delle strategie di marketing online è acquisire nuovi contatti e trasformarli in clienti, incrementando il business aziendale. In questo articolo, abbiamo visto le metriche da analizzare per raggiungerlo.

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