Se il tuo obiettivo è ottimizzare i risultati e il ROI delle campagne content marketing b2b, uno dei canali su cui puntare e da monitorare costantemente è sicuramente LinkedIn.
Ma cosa si può fare per migliorare il rendimento di questo social network e ottenere informazioni preziose per cogliere nuove opportunità di business?
Scopri i consigli nell'articolo di oggi, dedicati alle 2 fasi principali del digital marketing su LinkedIn:
- creazione e ottimizzazione dei profili
- condivisione e promozione dei contenuti
Creare valore per le campagne content marketing b2b: LinkedIn
Come abbiamo visto, il social dei professionisti è uno dei canali da sfruttare per migliorare i risultati delle campagne content marketing b2b.
Prima di iniziare con una promozione dei contenuti tramite le funzioni pubblicitarie della piattaforma LinkedIn, tuttavia, è bene assicurarsi che i profili (il tuo e quello dei tuoi colleghi) siano bene impostati. Ovviamente, anche la pagina aziendale andrebbe costantemente aggiornata ed essere il più possibile coerente con le linee guida grafiche definite a livello corporate.
Consigli per la creazione e l’ottimizzazione dei profili LinkedIn
Le fotografie utilizzate devono essere di ottima definizione, no ai selfie o alle immagini in qualità troppo bassa che rischiano di sgranare o essere incomprensibili.
La dimensione consigliata per il profilo personale è 400 x 400 pixel, o almeno 200 x 200, con un peso massimo di 10 MB.
Nel caso della foto principale della pagina aziendale, va benissimo il logo, ma ti consiglio di creare un’immagine ad hoc, ottimizzata nelle dimensioni consigliate da LinkedIn:
- logo per la pagina aziendale: 300 x 300 pixel (massimo 4 MB)
- copertina della pagina aziendale: 1536 x 768 o almeno 1192 x 220 pixel (massimo 4 MB)
Dopo avere creato o aggiornato questo aspetto dei profili e dalla pagina corporate, è il momento di pensare alla condivisione di contenuti. Ecco i consigli, nel prossimo paragrafo.
Quali contenuti pubblicare su LinkedIn
Se non esiste una strategia social dedicata esclusivamente a LinkedIn, considerato il tenore della rete di contatti, per la maggior parte potenzialmente interessati agli argomenti pubblicati, è consigliabile condividere automaticamente gli articoli del blog aziendale.
Ma non è tutto, perché ogni tipologia di contenuto, anche se creata per altri scopi, può trovare la sua funzione sul social network dei professionisti.
Ad esempio, se viene realizzato un video di marketing, il testo del copione può essere utilizzato, oltre che per i sottotitoli in sovrimpressione, anche per trasformarlo in un post del blog o esclusivo per LinkedIn Pulse (anche se questa funzione non è sfruttatissima in Italia).
Se invece si sta producendo una case history, con la testimonianza di un cliente soddisfatto che prevede anche una video intervista, perché non trasformarla in un piccolo post sotto forma di domande & risposte? Il formato video si presta anche ad essere riciclato come teaser, gif animata o infografica.
Un’attenzione particolare va dedicata allo studio del tono che i messaggi pubblicati su LinkedIn dovranno mantenere sempre. Ricorda che il pubblico è costituito da professionisti in cerca di notizie, consigli utili e spunti interessanti.
L'ultimo passaggio riguarda la sponsorizzazione dei contenuti attraverso LinkedIn che approfondiamo nel prossimo paragrafo.
Focus: campagne content marketing b2b a pagamento su Linkedin
Se hai a disposizione un articolo o un contenuto premium scaricabile e vuoi condividerlo con tutto il tuo pubblico target o solo una parte, strategica per la campagna, LinkedIn ti consente di sponsorizzarlo e ottenere dati di contatto preziosi.
Si tratta di una delle tecniche di lead generation orientate all'inbound marketing ovvero a mostrare un’attenzione nei confronti dei prospect. L’obiettivo di questi contenuti è infatti quello di risolvere un problema, rispondere a una domanda, colmare una lacuna nell'utente target, proponendogli un articolo del blog, un eBook, un'infografica o un video che offra una soluzione.
Il consiglio è di non forzare l’invio di contenuti, di non utilizzare gli indirizzi presenti su LinkedIn per inviare campagne email non personalizzate né di inviare link alle landing page tramite la funzione di messaggistica della piattaforma.
Molto meglio raccogliere meno contatti, ma essere certi che siano davvero interessati alla proposta dell’azienda, in quel preciso contesto.
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