La strategia di web marketing b2b è sempre stata eseguita come fosse una cartuccia sparata da un fucile: una volta creata, viene condivisa su tutti i canali in base alla disponibilità di budget, cercando di far recepire il messaggio al maggior numero di persone possibile. Se si è presa bene la mira, il messaggio viene diffuso attraverso i canali che riflettono la demografia del pubblico target ideale.
A questo punto inizia la parte più difficile: la verifica del ROI e della reale efficacia della campagna, che viene effettuata tramite l’assunto che, se le vendite registrano un aumento dopo la campagna, questo sia derivato dalle attività di marketing. Ma come si verifica con esattezza il numero persone che ha interagito? Se mirare con precisione al target è difficile, calcolare il ROI effettivo lo è ancora di più.
In questo articolo vedremo i principali indicatori di performance e scopriremo come sfruttarli al meglio per tenere sotto controllo una campagna di marketing:
L’inbound marketing funziona quando è ben progettato, non c’è dubbio, ma certo non è una strategia semplicissima. Richiede molta pazienza, costanza e impegno proprio per la sua struttura che integra diverse componenti digitali in un’unica campagna.
Esistono però alcuni suggerimenti anche piuttosto rapidi da applicare, capaci di incrementare il traffico al sito e le conversioni in lead e quindi dare una spinta all’intera strategia inbound. Ne parleremo nel corso dell’articolo di oggi:
Ogni anno HubSpot, l’azienda statunitense pioniera del metodo inbound, intervista migliaia di addetti marketing e commerciali in tutto il mondo. Gli argomenti delle domande sono le loro maggiori priorità, le sfide che affrontano ogni giorno e le strategie che pianificano per l’anno successivo.
Tutti i dati vengono racchiusi e pubblicati nel report annuale State of Inbound che abbiamo avuto l’opportunità di leggere in anteprima e vi presentiamo nelle prossime righe, concentrandoci in particolare su:
Supponiamo che il reparto marketing sia in grado di fornire al commerciale molti lead, ma che il tasso di chiusura in clienti effettivi sia molto basso. I venditori incolperanno i colleghi attribuendo loro la responsabilità del fallimento delle tecniche, perché i nuovi contatti non sono di qualità o non si trovano nel momento vicino all’acquisto.
Il clima che si crea con una situazione del genere è di frustrazione generale, con un team di marketing poco riconosciuto nei suoi meriti e una forza vendita demotivata dalle continue porte in faccia prese dai prospect, si spera solo metaforiche!
Nell’articolo di oggi parleremo dei seguenti argomenti:
Nelle aziende B2B si preferisce dedicare budget ad attività più concretamente legate alla vendita e il marketing è ancora percepito come troppo creativo e poco remunerativo.
In realtà le tendenze legate al digitale smentiscono questa opinione ancora molto diffusa e indicano proprio negli investimenti di marketing la svolta per raggiungere obiettivi di sviluppo commerciale. Ma andiamo con ordine, in questo articolo vi parleremo di:
Un’azienda B2B che ha scelto di investire nel digital marketing e sta valutando l’attivazione di campagne inbound, conosce molto bene il budget e l’impegno richiesti per vedere i primi risultati. È piuttosto normale fermarsi a ragionare quando si parla di investimenti importanti, in particolare in molti si domandano se sia così indispensabile lavorare con la piattaforma HubSpot per la marketing automation quando esistono alternative più economiche che tecnicamente possono eseguire le stesse funzioni.
Nelle prossime righe analizzeremo le caratteristiche di HubSpot e delle soluzioni alternative:
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